BRINDISI – Oggi il Movimento 5 Stelle ha depositato un’interrogazione a prima firma del Senatore Maurizio Buccarella, indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, dell’Interno e dello Sviluppo Economico.

“L’interrogazione – si legge nella nota dei pentastellati – realizzata in sinergia con i Consiglieri comunali del Comune di Brindisi, Stefano Alparone ed Elena Giglio, nasce a seguito del reportage giornalistico realizzato dal Fatto Quotidiano ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/15/micorosa-i-milioni-della-bonifica-agli-uomini-arrestati-per-smaltimento-illecito-di-rifiuti-i-pm-vicini-a-cosa-nostra/3512583/ ), nel quale emergono probabili infiltrazioni mafiose in alcune delle ditte facenti parte il consorzio che si è aggiudicato il bando di gara, con un ribasso superiore al 70%, per la messa in sicurezza della discarica industriale di Micorosa, ubicata nella zona industriale di Brindisi, a sud del petrolchimico e all’interno del Parco naturale regionale “Saline di Punta della Contessa”; un’area di 50 ettari utilizzata tra il 1962 ed il 1980 utilizzata per lo smaltimento dei residui di lavorazione del petrolchimico, 1,5 milioni di metri cubi di idrocarburi, clorobenzeni e metalli pesanti ed un’altissima concentrazione di elementi cancerogeni. Nell’interrogazione i 5 stelle pongono all’attenzione dei Ministri competenti la situazione venutasi a creare dopo che il 15 marzo 2017, il gip del Tribunale di Catania, a seguito delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha disposto misure cautelari nei confronti di 14 persone accusate di traffico illecito di rifiuti, estorsione e rapina, commessi con il metodo mafioso, usura, corruzione, falso in atto pubblico e traffico di influenze illecite. Misure cautelari che riguardano personaggi attivi nel consorzio che si è aggiudicato la gara milionaria. I pentastellati dunque chiedono di sapere se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti; e se non ritengano, nei limiti delle proprie attribuzioni, di dover attivare le procedure ispettive e conoscitive utili a valutare l’opportunità di intraprendere azioni a tutela dell’interesse pubblico. Un atto dovuto per evitare che la vicenda Micorosa, una vergognosa pagina della storia italiana, tutt’ora irrisolta, non si debba arricchire di un nuovo triste capitolo”.

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