Il Comune rischia il dissesto? Sì, ma non nell’immediato. La politica locale attesa all’ultima chiamata

BRINDISI – Il Comune di Brindisi è in stato di pre-dissesto finanziario? Era la domanda che si era levata nei giorni scorsi da parte di molti rappresentanti politici locali, alle prese con la preparazione del programma elettorale.

Stamani hanno fornito una risposta il Commissario Straordinario Giuffrè ed il Sub-Commissario Albertini, e purtroppo non è stata rassicurante.

La situazione è grave, ma non tragica, è stato detto dai Commissari: potrebbe diventarlo, però, alla luce dei 50 milioni di euro di contenziosi in ballo tra il Comune e – principalmente – le varie ditte che negli scorsi anni hanno lavorato per conto dell’Ente nel campo ambientale (Nubile, Formica e Ecogas su tutte). L’aspetto di questa vicenda che più preoccupa riguarda la sicurezza con la quale tali aziende portano avanti i contenziosi, spesso rifuggendo anche da tentativi transattivi proposti dal Comune. E’ questo, dunque, lo spauracchio con il quale dovranno fare i conti le prossime amministrazioni comunali, ed è anche l’aspetto che più caratterizza la situazione locale.

Il bilancio del Comune di Brindisi, come è stato spiegato, è infatti deficitario come la maggior parte dei bilanci dei comuni del Mezzogiorno: ciò è dovuto ai minori trasferimenti che giungono dallo Stato, ma soprattutto alle difficoltà riscontrate dagli enti locali in materia di riscossioni coattive dei tributi, oltre che dalla recente introduzione normativa che prevede una quota rilevante di accantonamento dei residui attivi di dubbia esigibilità. Brindisi, purtroppo, in questo contesto non rappresenta una eccezione, anzi: grossi problemi si evidenziano infatti nella riscossione dell’Imu, della Tari, delle infrazioni al Codice della Strada, nei ticket sui servizi offerti, nella riscossione degli affitti comunali (si pensi che solo adesso, dopo anni, il Comune ha dato mandato ad Abaco di inoltrare le ingiunzioni di pagamento, fino ad ora misteriosamente bloccate.

Questa situazione, ovviamente, si riverbera sulle spese che l’Ente deve affrontare, ed ecco spiegate anche le numerose anticipazioni di cassa che il Comune richiede alla tesoreria: anticipazioni sulle quali pesano come un macigno gli interessi applicati.

E non aiutano neppure le circostanze legate al mancato utilizzo della discarica di Autigno (il Comune ci perde 5 mln l’anno, ma presto potrebbero esserci novità positive al riguardo) e della Multiservizi, che però, già da quest’anno, non chiuderà in perdita.

L’unico aspetto positivo emerso riguarda il vasto patrimonio immobiliare del quale il Comune dispone, implementato tra l’altro dalle recenti acquisizioni determinate dal federalismo demaniale: non a caso è già stata avviata una campagna di alienazione dei beni dalla quale l’Ente spera di ricevere l’ossigeno necessario per tirare avanti.

Insomma, un bilancio ingessato, che andrà approvato entro il 28 febbraio, ma che già adesso inquieta coloro i quali si presenteranno alla prossima tornata elettorale. Un bilancio che suggerisce ai venditori di fumo, più che negli anni passati, di astenersi. Almeno questa volta.

Andrea Pezzuto
Redazione
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1 COMMENTO

  1. Non sono accettabili le considerazioni dell’Organo commissariale sulla situazione finanziaria al Comune di Brindisi: ho motivo di pensare che presto vi potrebbero essere le precisazioni al riguardo con la individuazione dei fatti e degli eventuali responsabili che hanno provocato lo stato di dissesto. Franco Leoci

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