Il Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori della Multiservizi

BRINDISI – Il Sindacato Cobas ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori della Brindisi Multiservizi ed organizza una assemblea per Lunedì 9 Ottobre dalle ore 6,00 alle ore 8,00 nella sede della società in via Provinciale San Vito per illustrare i contenuti dell’incontro avvenuto Giovedì scorso con il Commissario del comune di Brindisi Santi Giuffrè.

Il Commissario ci ha spiegato che la legge Madia prevede la chiusura delle società partecipate con 4 su 5 bilanci in rosso (la BMS ne ha 5 consecutivi) degli ultimi anni e che tuttavia si è deciso di voler percorrere la strada del salvataggio della BMS.

Salvataggio che può attraverso un piano di razionalizzazione delle spese che deve essere credibile agli occhi della Corte dei Conti per essere approvato.

Il Commissario ha illustrato che sono tre i punti fermi di questo piano di salvataggio:

lasciare a casa i 19 lavoratori con contratto a tempo determinato che scadono i primi di Novembre , una centrale unica per gli acquisti , togliere i premi di produttività visto che non esistono le condizioni per erogarli.

Per il Cobas la nota stonata è quella di voler mandare a casa i 19 lavoratori della società che sono precari da 7/8 anni; con le passate Amministrazioni Comunali si era d’accordo a costruire percorsi di stabilizzazione per questi lavoratori , visto il loro ruolo nella società.

La denuncia da parte dell’Amministratore della BMS , presente anche esso alla riunione , della presenza di 50 dipendenti con limitazioni lavorative ci ha convinti ancora più che i 19 lavoratori devono continuare la loro attività.

Come si può pensare ad un rilancio della società se si mandano a casa lavoratori impegnati nelle attività più pesanti e che rappresentano il cuore della società.

Bisogna anche aggiungere che lo scarso personale comunale fa sì che in ogni situazione difficile ci si rivolge alla BMS per interventi immediati , spesso non riconosciuti dallo stesso Comune perché non previsti dal capitolato d’appalto. Su queste anomale situazioni è nato un congruo contenzioso economico di carattere giudiziario .

Abbiamo inoltre affidamenti di alcune attività con prezzi fermi agli anni 90.

Si sono avuti recentemente ulteriori affidamenti realizzati liberando qualcuno dagli uffici.

C’è quindi la possibilità adottando ulteriori iniziative di realizzare un vero piano di rilancio senza che a pagarne le conseguenze siano questi 19 lavoratori precari di cui ripetiamo c’è assoluto bisogno.

Il Sindacato Cobas è disponibile a discutere su tutto come ha già dimostrato di fare negli scorsi anni , ma di mandare a casa questi lavoratori proprio no.

Siamo convinti che senza l’apporto di questi precari storici non c’è salvezza per il resto dei lavoratori perché la BMS affonderebbe inevitabilmente ; non esisterebbe di fatto piano di rilancio in grado di essere accettato dalla Corte dei Conti.

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