Forum: “Brindisi sia resa all’avanguardia per la produzione di energia da rinnovabili”

Il consigliere regionale Fabiano Amati da quando ha deciso di interessarsi di Brindisi ha intensificato i suoi interventi pubblici con piglio estremamente deciso. Quando tocca l’argomento del deposito di gas della società Edison offre il meglio di sé e della sua destrezza oratoria, indulgendo col vezzo inventivo di coniare nuovi e folkloristici scherzi linguistici come «ben-altro-luoghisti» «strategia non-si-puotista» «non-si-puotisti», fregiandosi del titolo di «ecologista tecnologico», sebbene sia molto più modernamente tecnologica la produzione da rinnovabili che da gas, meno profittevole per i grandi produttori ma molto di più per i semplici cittadini. Lo fa con piglio deciso, senza ammettere obiezioni. E francamente questo suo atteggiamento stona un po’ col ruolo di amministratore pubblico che si vorrebbe rispettoso di tutte le opinioni anche di quelle diverse da quelle proprie. E questo non lo condividiamo.

Nel 2019 il Forum fu convintamente al suo fianco a sostegno della proposta di legge sulle liste di attesa e la libera professione nel servizio sanitario pubblico e quindi non può essere tacciato di pregiudizio nei suoi riguardi. Abbiamo considerato positivamente la sua decisione di occuparsi dei problemi di Brindisi tanto da svolgere un incontro con lui a fine ottobre scorso. Un confronto franco in cui abbiamo espresso la nostra posizione sul porto (i rifiuti dei dragaggi dei porti di Brindisi e di Puglia possono essere trattati diversamente dal loro deposito nella cassa di colmata che interferisce con l’equilibrio idrogeologico di quell’area) e sulla transizione energetica (il gas metano non è la de-carbonizzazione ma che Brindisi diventi un centro per l’idrogeno verde e per ogni altro utilizzo di energia rinnovabile) registrando posizioni differenti. Sulla questione del deposito Edison, non ci convince la sede e lo ribadiamo: in un porto con pochi approdi posizionare il deposito nell’unico sito attrezzato ci sembra assurdo.  Più in generale riteniamo che la grave crisi economica in cui versa Brindisi non si giustifica con un attivismo politico che sostiene qualsiasi investimento purchè sia.

Leggiamo di tanti programmi che potranno realizzarsi solo tra alcuni anni mentre i giovani e i disoccupati esigono risposte immediate. Sanità, servizi sociali, ricerca e industrie esistenti, come quelle chimiche e farmaceutiche, chiamate a dare risposte anche alla pandemia, sarebbero in grado, se opportunamente sostenute e chiamate in causa, di dare anche risposte di benessere degli abitanti e di occupazione come in parte, ma ancora poco, sta avvenendo per i servizi sanitari.

Il Forum ritiene fuorviante continuare a concentrare il dibattito politico ed economico su singole realizzazioni, ma che sia piuttosto urgente istituire una conferenza permanente per lo sviluppo che raccolga e faccia sintesi dei contributi già prodotti a riguardo e ascolti gli attori della cittadinanza sul tema.

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