fabio mollica
Fabio Mollica

BRINDISI – Fabio Mollica, collega giornalista ed (ormai ex) attivista del Movimento 5 Stelle, si è reso protagonista, ieri sera, di un ‘duro’ post su facebook.

Mollica esprime delusione verso il Movimento sia a livello nazionale (“Ho creduto nel M5S perché era il movimento dell’uno vale uno, ma si è trasformato nel movimento in cui decidono in pochissimi, tutti gli altri non valgono un cazzo”), sia a livello locale (“il M5S a Brindisi è un sistema di potere che ruota intorno a due persone che tengono in pugno il movimento come fosse una setta (con una decina di adepti…): se non stai simpatico a loro, sei out”).

Tanti i commenti al post di Mollica, tra cui quello di Maurizio Papa che scrive:

Concordo sulla seconda parte del discorso dove chi sceglie per la Puglia e per il comune sono solo dei ……….. !!!! Ma non dimenticarti che hai sparlato alle scorse amministrative e per questo non saresti potuto essere candidabile tu come l’altro e se fossimo stati un pò di più veramente del MoVimento avremmo condiviso il nome di un Candidato Sindaco e una serie di buoni candidati consiglieri invece avete voluto continuare a portare avanti nomi che non potevano essere candidabili 
Ciò non toglie che quelli di via Bastioni siano e confermo una banda di persone che DICONO “SIAMO APERTI ALLA CITTADINANZA” Ma sono più chiusi e ottusi di tanti altri”.

Mollica dice, inoltre, che sono in tanti ad aver abbandonato il Movimento a livello locale, tra cui Stefano Alparone, ex candidato sindaco nel 2016 ed escluso dalle parlamentarie, Elena Giglio, ex consigliere comunale della Amministrazione Carluccio , Loredana Siccardi che è candidata in altra lista e lo stesso Fabio Leoci che commenta così: “Se avessi espresso un pensiero simile, sarei stato accusato di averlo fatto in quanto condizionato da sentimento di rancore dettato da una esclusione che, ad oggi, ancora non ha avuto un vero e valido motivo. Sono orgoglioso di aver condiviso con te un percorso fatto di idee, buoni propositi, condivisioni e progetti. Grazie”.

Non esprimiamo giudizi sulla veridicità delle affermazioni del collega Mollica, ma ci limitiamo a riportare integralmente il suo pensiero, come è giusto che sia per chi non è ‘dentro’ la vicenda. Ci aspettiamo, tuttavia, una risposta da parte del Movimento 5 Stelle che avremo il piacere di pubblicare. Di seguito il post:

“Ho votato M5S per dare una spallata alla vecchia politica, non alle Istituzioni italiane (quella dell’impeachment per me è una cazzata immane).
Ho votato M5S, non una alleanza con la Lega Nord ladra, razzista e antimeridionale.
Ho votato M5S perché pensavo che Di Maio avesse studiato negli ultimi due anni un po’ di diplomazia e di cultura politica, invece si è fatto prendere in giro dal primo Salvini che passava, che ha usato Savona per far saltare il banco e portarci di nuovo al voto (per stravincere, perché a quelli come lui non basta vincere…).
Se uno voleva davvero governare e cambiare l’Italia, sacrificava un Savona (persona che Di Maio e Salvini hanno detto di aver conosciuto appena 20 giorni fa) e iniziava a lavorare. Invece hanno preferito incendiare il Palazzo.
Ho creduto nel M5S perché era il movimento dell’uno vale uno, ma si è trasformato nel movimento in cui decidono in pochissimi, tutti gli altri non valgono un cazzo.
Ho creduto nel M5S perché lo vedevo come una formidabile arma per distruggere il sistema di potere che governa Brindisi da 30 anni, ma ho capito che il M5S a Brindisi è un sistema di potere che ruota intorno a due persone che tengono in pugno il movimento come fosse una setta (con una decina di adepti…): se non stai simpatico a loro, sei out. Se non ti inchini a questi due soggetti, uno dei quali non credo abbia mai lavorato in vita sua, nemmeno come steward allo stadio, non sei ritenuto alla loro altezza, non farai mai parte di una lista, figuriamoci se aspiri a diventare parlamentare (non era il mio caso), sindaco, consigliere regionale, non sarai nemmeno chiamato a dare suggerimenti e idee sul futuro della città. Ovviamente diranno che loro sono sempre aperti a tutti (a parole) e che faranno la raccolta di curricula per scegliere gli assessori (altra pagliacciata che ormai non prende in giro nessuno, salvo chi vuole essere preso in giro).
Beh, la mia idea di politica, di democrazia, di movimento e di partecipazione è diversa. Le fattorie dove ci sono porci più porci degli altri non mi sono mai piaciute e le lascio a chi vi si trova bene.
Non sono mai stato sul carro dei vincitori, figuriamoci se inizio a farlo a 49 anni. Non ho aspirazioni politiche ma solo sogni professionali e idee per la mia città, che magari regalerò a chi sarà interessato a sentirle.
Ho sempre parlato e vissuto liberamente.
E continuerò a farlo.
Buon viaggio. E soprattutto buona vita”.

 

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