BRINDISI – La storia si ripete. A distanza di poco più di due anni, il PalaMelfi – uno degli storici palazzetti della città di Brindisi – ha subito uno sfregio.

La struttura, ubicata in via Ruta, al quartiere Casale, fu costruita con soldi pubblici grazie ai finanziamenti per le Olimpiadi di Roma del 1960. Ed è sul suo parquet che hanno calcato la scena i migliori cestisti brindisini e non. Tra questi, il compianto “Lupetto” Claudio Malagoli. L’impianto vide il suo esordio in serie A con la Libertas, nella stagione 1961-62, quando la squadra affrontò il nuovo campionato trasferendosi dal campo della Galiano.  ‘Big’ Elio Pentassuglia, in quella stagione, era ancora nel doppio ruolo di allenatore-giocatore, ma ancora per un anno, perché poi si trasformò definitivamente in allenatore a tempo pieno.

Oggi l’impianto di via Ruta ospita le partite dei campionati dilettantistici di basket e di volley e tanti altri appuntamenti agonistici di altre discipline sportive. Un colpo al cuore, dunque, per tutti gli appassionati di basket in particolare, ma per i brindisini in generale, considerato che il PalaMelfi rappresenta la storia della città di Brindisi.

E dire che l’impianto, poco più di due anni fa, fu già oggetto di atti vandalici. Era la notte tra il 26 e il 27 novembre del 2014, quando ignoti distrussero spogliatoi, bagni e i servizi riservati ai disabili. In quell’occasione, qualcuno attribuì il gesto ad una ripicca di natura politica (all’epoca, presidente della New Volley, una delle principali squadre di pallavolo femminile, era l’allora consigliere comunale Toni Muccio che, pochi giorni prima, aveva anche subito l’incendio di due auto, ndr), ma nessuno ha mai pensato veramente che ci potesse essere un legame tra le due cose. Fu la Digos ad indagare, ma non si riuscì mai a risalire ai responsabili, anche per l’assenza delle telecamere. Telecamere che non c’erano neppure ieri sera, quando qualche idiota ha pensato bene di portare al centro del parquet di gioco un paio di cassonetti dei rifiuti per poi appiccare il fuoco. I danni sono stati ingenti, sebbene ancora in via di quantificazione.

Un gesto alquanto ‘strano’; oseremo dire quasi sospetto. Chi poteva avere ‘interesse’ a danneggiare in modo così violento una delle principali strutture sportive cittadine? Cosa potrebbe esserci dietro? Non ci permettiamo di avanzare ipotesi azzardate, ma qualcosa di strano c’è sicuramente. E questo lo stabiliranno gli organi competenti.

Nel frattempo, si registra l’amarezza del Patron dell’Enel Basket Brindisi Nando Marino che affida il suo sfogo alla sua pagina facebook: “ Che tristezza!!!! Non riesco proprio a credere che si possa arrivare a tanto.  Il Palazzetto di Via Ruta, la nostra storia sportiva, il teatro del nostro basket, messo a fiamme e fuoco. E’ li che ho cominciato a giocare, con risultati poco edificanti! E’ li che è nata la vera passione del basket anni 80. La mitica finale per l’accesso in A2 contro il Napoli del pivot Vigna. Su quel parquet giocava il grande Malagoli, quello che segnava anche dagli spogliatoi. Adesso non dobbiamo darla vinta ai responsabili di un gesto assurdo ed inqualificabile. Rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti insieme per rimettere insieme il palazzetto. Noi della New Basket siamo pronti a dare il nostro contributo e ad organizzare eventi per contribuire in tempi brevi a riportare la struttura a tornare subito efficiente. Non molliamo. Forza Brindisi. Ripartiamo subito”.

 

Pamela Spinelli
Direttore responsabile

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