Emiliano smetta di giocare a nascondino e spieghi ai brindisini le sue scelte

BRINDISI – Nei mesi scorsi il Governatore della Puglia Michele Emiliano rese pubblico il suo numero di cellulare ed invitò i cittadini pugliesi che ne avessero bisogno a non esitare a contattarlo. Un gesto particolarmente apprezzabile perché in controtendenza con quanto avviene al giorno d’oggi, dove lo scollamento tra politica e cittadini costituisce la causa principale della disaffezione verso la stessa.

Da un Governatore così premuroso, dunque, ci si aspetterebbe quantomeno che venisse a raccontare ai cittadini brindisini, anch’essi pugliesi fino a prova contraria, le ragioni alla base di scelte potenzialmente esiziali per il nostro territorio come quelle legate alla vicenda Tap ed all’aeroporto. Rispetto a quest’ultimo tema, infatti, non è ancora stata spiegata la ratio sottesa alla scelta di aprire ai voli civili l’aeroporto Arlotta di Grottaglie, distante soli 40 km da quello di Brindisi. Come evidenziato nei giorni scorsi in un articolo pubblicato sul Nuovo Quotidiano di Puglia, il trend seguito da altre regioni, anche più popolose della Puglia, va nella direzione della razionalizzazione e dell’accorpamento degli scali. Una direzione, insomma, diametralmente opposta rispetto a quella cristallizzata in una Delibera di Giunta dal Governo pugliese. Per fare qualche esempio: in Campania è di fatto funzionante solo l’aeroporto di Napoli; nel Lazio quelli di Fiumicino e Ciampino; in Lombardia (che fa quasi il triplo degli abitanti della Puglia) quelli di Malpensa, Orio e Linate; in Sicilia il piano predisposto dall’Enac impone un accorpamento dei 4 scali attualmente attivi.

E proprio dal Presidente dell’Enac Vito Riggio è arrivato nei giorni scorsi un’alt “pesante” alla possibilità di aprire l’Arlotta di Grottaglie ai voli civili, e ciò in virtù dei precedenti in ambito nazionale i quali suggeriscono che tale scelta – alla lunga – si rivela essenzialmente antieconomica.

Anche l’ex Amministratore Unico di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola, è intervenuto sulla questione ricordando come nel 2004, sulla vicenda Alenia, sia stato firmato una sorta di gentlemen agreement tra i territori di Brindisi e Grottaglie secondo il quale Brindisi, nonostante disponesse di aree attrezzate intorno all’aeroporto e vantasse la presenza di Finmeccanica, avrebbe compiuto un passo indietro in cambio della promessa che i  tarantini avrebbero definitivamente abbandonato le velleità di attivare i voli civili presso l’Arlotta.

Come ha rimarcato Di Paola, però, “gli accordi si dimenticano”, ed allora ci si ritrova a distanza di 13 anni ad abbracciare una battaglia tra poveri che non avrebbe dovuto avere luogo se solo il Governatore Emiliano non fosse stato accecato da finalità elettoralistiche.

Magari Emiliano avrà le sue buone ragioni per sostenere queste scelte, ma il fatto che non traspaia alcuna sua volontà di spiegare de visu ai brindisini le ragioni per le quali l’Enac e le altre regioni compiano scelte diametralmente opposte in merito alla gestione degli aeroporti, insospettisce parecchio.

Il Governatore non si vede in città da mesi ed ultimamente, nonostante la sua presenza fosse annunciata, ha preferito declinare l’invito agli importanti convegni organizzati da Confindustria e dalla Stp, probabilmente per paura di dover fornire spiegazioni alla comunità brindisina, sempre più costernata – se non incazzata – per il suo modus operandi.

La campagna elettorale si avvicina e non vorremmo che Emiliano decidesse di spiegare le sue ragioni proprio in concomitanza della stessa, perché questo certificherebbe la sua tendenza ad agire in maniera interessata. Anche perché, questa volta, i brindisini potrebbero prenderla peggio della volta precedente e ciò potrebbe rivelarsi particolarmente controproducente anche per il “suo” partito.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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