Dipendenti Ecotecnica indagati: il Gip dispone l’archiviazione del procedimento

mimmo de michele

BRINDISI – La storia risale al marzo 2020, in coincidenza con il peggiore e più grave indice di contagio da COVID 19 che mise in ginocchio l’Italia sul piano sanitario e sociale. Secondo l’avv. De Michele, e l’intero collegio difensivo (Avv. Longo, Rondinone e Formosi) i successivi 2 DPCM dell’ 8 e 9 Marzo, nonché la direttiva del  Ministero dell’Interno, contingentando lo spostamento su tutto il  territorio nazionale, imposero in tutti i settori sociali e lavorativi (compresi i servizi essenziali) l’obbligo dei Dispositivi di protezione individuale e, per le aziende, un piano operativo di tutela e salvaguardia dei lavoratori nell’espletamento dei servizi. “Fu allora che 5 dipendenti di Ecotecnica – dice l’avv. De Michele – legittimamente, espletando un loro diritto dovere (come previsto anche da giurisprudenza di Cassazione del 2013 e 2019) di segnalare l’assenza di DPI e relativo piano di sicurezza e tutela sanitaria, con pacifica e ordinata protesta (come confermato dal personale dei carabinieri all’uopo intervenuti)  furono licenziati per ‘abbandono del posto di lavoro’, così come scritto sulla lettera di licenziamento ricevuta. Il provvedimento fu assunto dopo che i dipendenti si erano rifiuti di operare in piena emergenza Covid senza i dispositivi di protezione individuale che la società avrebbe dovuto loro fornire. Dispositivi che, tuttavia, e per onestà intellettuale, l’azienda non era riuscita a reperire nonostante le ripetute richieste ai competenti organi deputati. Da qui il rifiuto dei dipendenti a lavorare”. Gli avvocati difensori degli indagati, Cosimo De Michele, Rondinone, Formosi e Longo, sulla scorta del materiale probatorio e su recenti sentenze della Cassazione, hanno di fatto smentito, in fatto ed in diritto, la tesi della azienda sostenendo che:

“I lavoratori, come emerso dalle relazioni di servizio della Digos e dei carabinieri all’uopo intervenuti, non hanno mai creato ostruzionismo, assembramento, tensioni o altro, ma hanno diligentemente aspettato disposizioni da parte dell’azienda su come svolgere al meglio ed in sicurezza le proprie mansioni; l’aver rifiutato (legittimamente) di svolgere le proprie mansioni, non ha mai arrecato danno o pregiudizio al pubblico servizio, né tantomeno turbamento sul piano temporale, poiché nella immediatezza dei fatti gli indagati venivano sostituiti, con ordine di servizio, da altri lavoratori che garantivano il servizio di raccolta, pertanto assoluta continuità allo stesso (come confermato dalla Giurisprudenza di cassazione ma soprattutto dallo stesso Procuratore aggiunto Negro nelle motivazioni di archiviazione); la conferma della mancanza ed indisponibilità dei DPI è confermata dalle giornaliere lettere che Ecotecnica faceva a Prefetto, questore, Ager puglia, Presidente del consiglio, Arcuri, sindacati, rimarcando la loro impossibilità a fornire il materiale di protezione; non è vera, altresì, la tesi di Ecotecnica secondo la quale ben poteva svolgersi in sicurezza il servizio in luogo pubblico non solo perché come detto da importanti virologi il contagio 0 non esiste neanche all’aperto, ma i lavoratori gioco forza venivano in contatto nel tragitto ( nel camion) dall’azienda al luogo di lavoro, quindi era impossibile non rischiare il contagio. Pertanto – dice l’avv. De Michele – i lavoratori hanno adempiuto ad un loro diritto dovere di denunciare la carenza di DPI tutelando loro stessi, le famiglie e la collettività, non hanno creato turbativa al servizio non essendoci stata mai alcuna sospensione temporale e, da ultimo, hanno da sempre dimostrato ( con lettera inviata all’azienda e da questa mai menzionata) responsabilità e volontà di lavorare anche con mezzi DPI propri o artigianali, dimostrando oltre che  responsabilità soprattutto senso di appartenenza aziendale, e quindi nessun dolo o volontarietà. Il giudice per le indagini preliminari, Vittorio Testi, accogliendo le motivazioni delle difese e del Procuratore Negro, ha rigettato l’opposizione dell’azienda e disposto l’archiviazione.

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