BRINDISI – Lunedì scorso, 14 novembre, aveva prenotato, presso l’Asl di via Dalmazia, una visita endocrinologica, con carattere dell’urgenza. Per questo motivo, l’appuntamento gli era stato fissato per oggi, mercoledì 16 novembre, presso il Poliambulatorio di Cisternino. La visita di oggi, tra l’altro, era propedeutica ad una successiva visita, già prenotata per il 29 novembre, dove era necessario il referto odierno.

P.D., brindisino di 57 anni, questa mattina ha preso una giornata di permesso da lavoro, ed è andato nel paese della Valle d’Itria. Quando è arrivato presso il Poliambulatorio, oltre a lui, c’erano altre persone in attesa. Qui la brutta sorpresa: “Deve andare in reparto a parlare, perché il dottore che avrebbe dovuto fare la visita oggi non c’è…Strano che non l’abbiano chiamata”. E che il signore brindisino non sia stato avvisato è certo perché – ci racconta – oltre a me c’erano altre persone che attendevano stessa visita e stesso medico. Persino una signora di Fasano che, legittimamente, era incavolata nera!”.

Adesso al signor P. D. la visita è stata fissata per il 23 novembre. “Sì, ma ciò significa che dovrò assentarmi un’altra volta da lavoro. Significa che oggi ho perso una giornata, oltre al disagio di dover raggiungere Cisternino”. E la benzina, aggiungiamo noi.

Che dire? Se è vero, come è emerso proprio due giorni fa che ammonta a 1 milione e 400mila euro il danno erariale per visite specialistiche prenotate presso i Cup delle Asl della provincia di Brindisi e non eseguite dai pazienti (senza dare disdetta entro le 48 ore previste dalle legge, portando ad un allungamento delle liste di attesa, ndr), è vero anche che permane la disorganizzazione più totale in campo sanitario. Ed a rimetterci sono sempre i cittadini.

Redazione

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO