“Crisi di Governo: chi è causa del proprio male pianga se stesso”

Il progetto Flat Tax purtroppo sì allontana, chi sta per avvicendarsi alle redini del Paese lo metterà prontamente in naftalina, solo perché reca il marchio Lega; una riforma fiscale rivoluzionaria che avrebbe potuto cambiare le sorti del Paese da prospettiva realistica e realizzabile, in un batter d’occhio, potrebbe divenire una chimera. Il danno è notevole: questo come altri cantieri aperti sono inziative e progetti che non vedranno la luce, almeno per il momento.

Cerchiamo allora di mettere da parte la faziosità figlia del nostro credo politico e per onestà intellettuale analizziamo i fatti e i tempi; dinanzi a scenari apocalittici per il nostro Paese in termini di stabilita politico-amministrativa, che servirebbe invece nome il pane in questo momento storico, cerchiamo di recuperare obiettività e lucidita’, proprie di chi realmente questo Paese voleva cambiarlo.

Esattamente l’opposto di tanti leader politici che in questi giorni propongono ognuno la propria formula magica e vincente per uscire dalla crisi di governo, formula che guarda caso risponde pedissequamentea chiari interessi personali: elezioni si, elezioni no,solo in funzionedegli esiti convenienti o sconvenienti che, si ipotizza, possano uscire dalle urne se si andasse alle elezioni a breve.

Non dobbiamo nasconderci dietro un dito negando che Matteo Salvini, il nostro capitano, abbia commesso una leggerezza, un errore di umana “golosità’, con la complicità di chi in quei “caldi” giorni gli era accanto a consigliarlo e spingerlotentare il “botto”.Forse loro non ambivano a poltrone…?

Palazzo Chigi evidentemente vale più del Viminale, ma la squadra di governo leghista avrebbe potuto comunque fare tanto per l’Italia negli anni a venire, tanti no erano già diventati si;  e invece da qui a breve finiràtutta in panchina. Ogni cosa a suo tempo, avrebbe dovuto essere l’approccio.

Il suo grande carisma, il pragmatismo sensazionale che tutti noi gli riconosciamo non sta potendo impediread un PD alle corde e ai pentastellati in caduta libera (pericolosamente insieme) di cogliere la grande opportunità offerta su un piatto d’argento di relegare all’opposizione l’uomo politico del momento che fa paura a tutti ed il suo partito che viaggia tra il 35 e il 40 per cento.

L’accordo tra Di Maio e Zingaretti a mio avviso è ai dettagli finali in pieno stile sinistrorso e questo inaspettato matrimonio temo condurrà ad un governo che durerà fino a fine legislatura perché questo la storia del PD insegna: fare quadrato contro gli avversari politici del momento (quello che non sa fare il Centrodestra)e cogliere abilmente le opportunità di andare al potere anche contro i verdetti delle urne e saperci restare spesso con accordi di Palazzo. Se i numeri li accompagnano non si può neppure gridare allo scandalo.

Nei tre anni e mezzo che mancano,i loro uomini prenderanno ancora più piede negli apparati e nelle istituzioni, più di quanto non abbiano già fatto negli ultimi 8 anni sotto i governiMonti, Letta, Renzi e Gentiloni.

Chi è causa del proprio male pianga se stesso mi verrebbe da dire.

In politica purtroppo l’ambizione di conquistare o semplicemente conservare una poltrona fa parte delle regole del gioco ed è una matrice comune a tutti, una prerogativa che non ha colore politico. E’ inutile rivolgere accuse a destra e a manca.

La crisi di governo si è innescata anche per questo, per riequilibrare i poteri all’interno della compagine governativa secondo i nuovi assetti percentuali emersi dai risultati elettorali dello scorso maggio… all’insegna del motto del “battere il ferro quando è caldo”.Lecito, legittimo, abituale.

Purtroppo, per come sono andate le cose, mai successo elettorale fu più nefasto come i risultati – eclatanti per la Lega – delle delle consultazioni Europee 2019.

La Lega – nei modi e nei tempi rivelatasi poi deleteri – ha puntato ad ottenere un rimpasto o un nuovo governo che le riconoscesse più peso e maggiore influenza con più ministeri è più sottosegretari… ossia più poltrone e magari la carica di Premier. Funziona così inutile scandalizzarsi quando, come in questo caso, questo sistema perverso ci si ritorce contro.

Una Lega all’opposizione con tanti parlamentari sia alla Camera che al Senato saprà dire la sua, condurre grandi barttaglie ed accrescerà ancora di più il suo consenso, ne sono certo. Facciamocene una ragione, viviamo di questa prospettiva. Andiamo avanti.

Gianluca Alparone 

Componente Tavolo Tecnico Nazionale Flat Tax

 

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