BRINDISI – Riceviamo e pubblichiamo nota dell’ADOC di Brindisi, a firma del presidente Giuseppe Zippo, sulla consumazione del pasto domestico nelle scuole.

“La scrivente Associazione – si legge nella nota – esprime sconcerto in riferimento alla presa di posizione di alcuni Dirigenti Scolastici avverso l’apertura manifestata dal Comune di Brindisi, con la nota a firma dell’Assessore Maria Greco, relativamente al consumo nelle scuole del pasto domestico. Una levata di scudi che di fatto mette in evidenza una gestione dei plessi scolastici che non tiene in debito conto le esigenze sia di natura economica che di scelte alimentari di centinaia di famiglie che con forza e determinazione stanno conducendo una battaglia per il riconoscimento di tale diritto. Sfugge molto probabilmente agli autori della protesta che con tale nota il Comune di Brindisi prende semplicemente atto della circolare n. 348 del 03/03/2017, con la quale il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca fornisce indicazioni ai Dirigenti Scolastici sul consumo a scuola del pasto domestico. Risultano, pertanto, del tutto pretestuosi i dubbi sollevati così come appaiono strumentali le problematiche indicate al fine di non dare seguito al provvedimento del MIUR e dell’Amministrazione comunale. Nello specifico ricordiamo come sia il MIUR a fornire le indicazioni utili per il consumo a scuola del pasto casalingo, affidando alle singole Scuole la valutazione e l’adozione di soluzioni più idonee per consentire un consumo del pasto domestico, in condizioni igienico-sanitarie ottimali garantendo nel contempo il diritto alla salute. In particolare, indica ai Dirigenti Scolastici che la scuola dovrà operare affinché sia evitata la possibilità di scambio di alimenti ed eventuali contaminazioni, adottando misure analoghe a quelle utilizzate nei casi di consumo di diete speciali. Il MIUR, infine, suggerisce alle Scuole di chiedere il supporto del Servizio d’igiene degli alimenti e della nutrizione, operante presso le Asl, e raccomanda agli Uffici Scolastici Regionali di mantenere rapporti costanti con le scuole, per evitare che ci si discosti dalle pronunce della magistratura, e di favorire l’interlocuzione delle Scuole con le famiglie e la collaborazione con gli enti locali che garantiscono l’erogazione della mensa agli iscritti al servizio. Non si comprende, quindi, la posizione assunta dai Dirigenti Scolastici, i quali, anziché uniformarsi, come dovrebbero, alle direttive del MIUR, contrastano pubblicamente la legittima posizione assunta dal Comune di Brindisi, perfettamente in linea con quanto disposto dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca. A questo punto ci chiediamo come mai i Dirigenti scolastici non si attengano alle disposizioni del Miur, scaricando in maniera inopportuna le responsabilità sull’amministrazione comunale! L’ADOC nell’apprezzare quanti tra i dirigenti scolastici non hanno inteso contrastare un diritto delle famiglie, invita l’amministrazione comunale a non fare passi indietro sulla vicenda ma a sollecitare una rapida concretizzazione di tale opportunità, chiedendo di poter partecipare al tavolo di confronto richiesto dai Dirigenti Scolastici al fine di poter rappresentare in tale sede i diritti e gli interessi delle famiglie che hanno presentato esplicita richiesta di autorizzazione al consumo del pasto domestico”.




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