BRINDISI – ‘Più forti in Italia, più forti in Europa’. E’ questo lo slogan del ‘Comitato BrindiSì Può’.

Si è tenuta proprio questa sera, presso l’Hotel Internazionale, una conferenza stampa per illustrare le ragione del Sì, alla partecipazione straordinaria di Paolo De Castro, commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo; senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo del PD-commissione industria. Ad introdurre, la coordinatrice del Comitato, Rosy Barretta. Ha moderato, invece, l’avvocato Mario Monopoli.

De Castro non si è perso a dietrologie ed ha parlato dell’aspetto pratico per cui il Sì sarebbe l’unico voto possibile: “Faccio solo alcuni esempi – ci ha spiegato a latere della conferenza stampa – nel campo di cui mi occupo da sempre, ossia quello dell’agricoltura: abbiamo approvato un’ottima legge alla Camera, che è il ‘Testo Unico del Vino’. E’ una legge che tutto il mondo vitivinicolo aspettava. Questa legge, oggi, potrebbe entrare in vigore e dare una mano a queste imprese, per essere più forti e competitivi. Adesso, invece, a causa del sistema bicamerale perfetto che abbiamo, questa legge è al Senato. In questo caso, nella migliore delle ipotesi, perdiamo un anno, ma se al Senato cambierà anche solo una virgola, torna nuovamente alla Camera per una seconda approvazione. Possiamo permetterci un sistema così barocco, in un Paese che ha bisogno di dare risposte immediate ai problemi delle nostre imprese? Abbiamo la straordinaria occasione – ha proseguito – che questo referendum ci dà, di eliminare il bicameralismo perfetto”. Poi, De Castro si è soffermato sul rapporto tra Stato e Regioni, sempre in campo agricolo: “Distribuiamo 100 milioni di euro, tutti gli anni, come fondi europei per la promozione del settore vitivinicolo – ha detto l’onorevole – questi soldi, invece, di essere gestiti da una cabina di regia nazionale per grandi progetti di promozione del nostro vino all’estero, li spacchettiamo per le varie Regioni. Questo è un problema che riguarda tanti altri settori. Basta con questo ping-pong Stato-Regioni”. C’è stato anche spazio per una battuta sui tagli alla politica: “I senatori saranno 100 e non 350 come oggi – ha sostenuto ancora De Castro – avverrà sicuramente una semplificazione della macchina amministrativa che ridurrà i costi, tipo la sistematizzazione delle province. Sicuramente non sarà una riforma perfetta, ma è da pazzi fare un passo indietro, anziché uno avanti”. Infine, Paolo De Castro ha illustrato il quadro relativo al gravissimo ed annaso problema della Xylella, nel territorio: “Siamo in attesa di una Europa che ci aiuti a gestire questo drammatico problema – ha concluso l’onorevole – occorre un’azione di contenimento ed essere certi che non avanzi in tutto il Continente. La soluzione è convivere all’interno della zona infetta. Debellare è ancora una parola grossa”. de-castro

Punta sulla modernità, il senatore Tomaselli: “Si tratta – ha detto – di scegliere tra un Paese più moderno, in cui l’architettura istituzionale sia più utile alle decisioni della politica ed a corrispondere alla esigenze dei cittadini, o, al contrario, scegliere una architettura istituzionale che ha mostrato tutti i suoi limiti in questi decenni. Bisogna superare questa fotocopia che rende le due Camere sostanzialmente uguali (Senato e Parlamento, ndr) e fare in modo che vi sia un processo più snello. Per questo sosteniamo questa riforma”. Anche Tomaselli ha illustrato quelli che sarebbero i tagli alla politica: “Ridurremo i parlamentari – ha chiuso il senatore democratico – il Senato sarà composto esclusivamente da consiglieri regionali, espressioni delle Regioni, 21 sindaci e 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Ma l’unico modo reale per tagliare i costi alla politica è che questa risponda in maniera più efficace a quelle che sono le esigenze del Paese”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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