Colpo Gobbo: “Cappuccio e cornetto sospesi” – di Bastiancontrario

D’accordo, la tradizione parla di caffè sospeso, cioè di quell’invenzione tutta partenopea che ha coniugato cuore e bevanda corroborante a beneficio di ignoti militi da bancone. Forse la generosa usanza nacque negli anni di fame cupa del primo dopoguerra, quando molti erano i poveracci che non si potevano permettere neanche na tazzulella e café. Poi, naturalmente, questa nobile consuetudine si è estesa in ogni parte d’Italia e, un paio di anni orsono, il sindaco di Napoli De Magistris si rese promotore dell’istituzione della “giornata del caffè sospeso”. Tutto bello, simpatico, solidale ma anche un filino … superato, non in linea coi tempi. Oggi, con la crisi galoppante e la disperazione di poveri emarginati anche italiani, il caffè non è più sufficiente. Malgrado il nostro ineffabile Presidente del Consiglio ci abbia rassicurato dicendoci che “questo sarà un anno meraviglioso”, intorno ai nostri occhi vediamo scene desolanti. Quando passate verso mezzogiorno dalle parti della Caritas di via Porta Lecce, date un’occhiata alle facce che sostano nei pressi dell’ingresso, vi accorgerete che non sono tutte nere … E allora, diamo inizio ad una nuova versione aggiornata del caffè sospeso. Da domani, andando al nostro bar, ricordiamoci di pagare anche una colazione completa a favore di qualche essere umano più sfortunato di noi, pregando il banconista di riservarla ad una persona davvero bisognosa.

                                                                                              Bastiancontrario

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO