BRINDISI – Scambio di cortesie tra il Presidente dell’Enel Basket Nando Marino ed il Sindaco Angela Carluccio sulla questione palazzetto: entrambi, infatti, si sono detti disponibili ad un incontro ed in attesa di un segnale dell’altro. Appreso ciò, Marino cavallerescamente ha annunciato che nella giornata di oggi invierà al Sindaco una formale richiesta di incontro e si recherà dallo stesso svestito di qualsivoglia preconcetto derivante dal ruolo politico che svolge in Consiglio comunale.
E’ stata la società, ieri pomeriggio, a scoprire le carte per prima, convocando una conferenza stampa nella quale, fondamentalmente, ha espresso la seguente posizione: se non si riuscirà a trovare una soluzione con il Comune, la squadra tra due anni andrà a giocare altrove (Bari). Tale estrema evenienza rappresenterebbe un colpo basso difficile da digerire per la città e per i tifosi, perché in un periodo di crisi economica come quello in corso è difficile pretendere dagli stessi che si sobbarchino quasi 500 km al mese per vedere la propria squadra.



Dall’altra parte è arrivata immediata la risposta del Sindaco Carluccio, la quale altro non fa che confermare le forti riserve che aleggiano in città in merito alla reale volontà di risolvere la faccenda. Dopo aver deciso di utilizzare per altri fini i 4 milioni di euro accantonati dalla precedente Amministrazione per l’ampliamento del PalaPentassuglia, infatti, il Sindaco adesso si dice pronto ad investire cospicue somme (che aveva già disponibili se davvero avesse voluto) a due condizioni, entrambe difficilmente realizzabili in concreto: che maggioranza e opposizione trovino un accordo sull’assunzione di questo impegno da parte del Comune; che la società garantisca il proseguimento dell’attività agonistica per i prossimi 5 anni.
Riguardo il primo punto, già una buona fetta della maggioranza, ovvero i Democratici e Socialisti, si è detta più volte contraria alla spesa in oggetto, figurarsi dunque se sia possibile raggiungere un punto d’incontro tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Tra l’altro, il progetto di ampliamento predisposto dalla passata Amministrazione aveva già ottenuto l’avallo del Consiglio comunale e non avrebbe necessitato, quindi, di ulteriori passaggi formali.
Venendo, poi, alla seconda pregiudiziale posta dal Sindaco, risulta intuitivamente comprensibile che i soci della New Basket – seppure animati da tutta la buona volontà possibile – potranno anche assicurare il proprio impegno personale per l’arco di tempo richiesto dalla Carluccio, ma non potranno mai fornire garanzie sul mantenimento della Serie A per i prossimi 5 anni, sia perché è impossibile prevedere cosa accadrà sul campo da gioco, e sia perché la massima serie è legata a doppio filo all’impegno del main sponsor Enel, che come risaputo viene assicurato su base biennale e non quinquennale.
Insomma, ci pare che nonostante le buone intenzioni di facciata, tutti sappiano già come andrà a finire la vicenda. A quanto esposto si deve aggiungere che al Governatore Emiliano, notoriamente grande appassionato di basket, non dispiacerebbe l’idea di portare a Bari la massima serie, e ciò avverrebbe senza strappare formalmente la squadra alla città di Brindisi, con tutti gli strascichi di polemiche e retropensieri che questo comporterebbe. Ed anche Enel, probabilmente, guarda con interesse all’opzione Bari, in quanto continuerebbe ad accostare il suo nome a Brindisi ma si garantirebbe un bacino d’utenza superiore (non che la società elettrica ne abbia grande bisogno, però…).
La New Basket stessa non si farebbe trovare impreparata all’evenienza, dato che da quest’anno si avvale della collaborazione di un Direttore commerciale barese, che per anni ha lavorato per il Bari calcio e che è già riuscito a procacciare alcuni sponsor dell’area barese, quali l’azienda Primiceri.
Ed i tifosi che pensano di tutto questo? Sarebbero contenti di vedere emigrare la propria squadra a Bari pur di mantenere la massima serie, oppure preferirebbero un’opzione stile Virtus Roma (la quale due anni or sono si auto-retrocesse in serie A2) che permetterebbe ai brindisini di mantenere la propria squadra in città, in un campionato comunque nazionale e pieno di nobili decadute?

Andrea Pezzuto
Redazione

1 COMMENTO

  1. Sponsor baresi renderanno inderogabile il trasferimento a Bari nel caso in cui la squadra tornasse a Brindisi. La squadra deve restare espressione del tifo e delle capacità brindisini. Io propendo per la soluzione autoretrocessione e restare a Brindisi. Non è escluso che senza o scarso pubblico brindisino si retroceda sul campo. Nel frattempo si trova la soluzione palazzetto.

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