Che fine faranno i soldi promessi a Brindisi dal Governo?

BRINDISI – Sono passati oramai 4 mesi da quando il Ministro per la Coesione Territoriale ed il Mezzogiorno Claudio De Vincenti e la Vice-Ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova vennero a Brindisi per discutere del possibile finanziamento dei progetti presentati dall’Asi e dell’Autorità di Sistema Portuale.

In quell’occasione De Vincenti annunciò che si stava lavorando: per accelerare le procedure di valutazione dei progetti di potenziamento del porto, con particolare interesse per quello che prevede il banchinamento del pontile del Petrolchimico e di Costa Morena Est, con relativi dragaggi e realizzazione della cassa di colmata; sui 25 milioni di euro già stanziati per il risanamento ambientale di alcune aree della zona industriale, che saranno gestiti dal Ministero per l’Ambiente attraverso la Sogesid (non più, dunque, dal Comune), e ciò dovrebbe comportare uno snellimento dell’iter; sulla Cittadella della Ricerca, per il cui potenziamento De Vincenti preannunciò che era in corso uno studio di fattibilità dell’Enea; sul progetto del Parco industriale integrato, che servirebbe per mettere a sistema quelle utilities e facilities che potrebbero rendere più attrattiva l’area industriale brindisina e più competitive le aziende che vi operano.

Si disse che a coordinare il tavolo di lavoro in seno al Ministero dello Sviluppo Economico sarebbe stata la Vice-Ministro Bellanova e che entro un mese da quell’incontro si sarebbero tirate le somme e si sarebbe capito se davvero la città avesse potuto beneficiare di questi interventi ed in quali tempi. Considerando il lungo silenzio, l’imminente ritorno alle urne ed i precedenti, però, è fisiologico iniziare a ricoprirsi di scetticismo.

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