asl brindisi

L’intervista rilasciata su un giornale locale dal Direttore Generale della ASL BR è ancora una volta la riprova dello scollamento di questa Direzione Generale  dalle esigenze del territorio. Il già contestato Piano di Riordino Ospedaliero – approvato dalla regione Puglia – che ha penalizzato fortemente la nostra Provincia avrebbe dovuto determinare scelte condivise tra le parti per avviare una programmazione di ampio respiro capace di dare risposte ai bisogni sanitari dei Cittadini

Ma si può giustificare il caos che regna nel Pronto Soccorso del PO Perrino con il picco influenzale? I problemi vengono da molto lontano, sin da quando si è deciso di chiudere tutti i pronto soccorso senza contestualmente  disporre un’alternativa valida, altro che picco influenzale.

Si è pensato solo di chiudere per fare cassa, ma non ci si è minimamente preoccupati dell’utenza e delle necessità della stessa.

E la riprova di tanta indolenza verso l’utenza Brindisina è data dal fatto che a fronte della chiusura di diversi PPSS, non si è provveduto nemmeno a determinare modelli organizzativi capaci di mitigare i problemi del PS in questione ormai triplicato nel suo bacino di utenza.

E’ mai concepibile che si sia ancora in una fase embrionale in cui si redigono progetti tesi alla soluzione delle problematiche del PS? Per quanto tempo ancora dovremo leggere nelle cronache dei disservizi e delle conseguenze che questi creano?

Ma andiamo con ordine visto che le problematiche affrontate nell’intervista sono tante e tutte meritevoli di puntuale contestazione attesa la irrispettosa risposta ricevuta.

Ancora rispetto al PS il DG dichiara che, sempre in un futuro prossimo di cui non si conoscono i limiti temporali, saranno assunte altre figure mediche ed infermieristiche e che si provvederà ad ampliare la sala d’attesa.

Il PS del Perrino, alla luce della sua nuova veste ha quantomeno triplicato le presenze di utenti, allargare qualche stanza non servirà a nulla, la cubatura dell’edificio è sempre la stessa e gli spazi sono ormai esauriti. Non è rispettoso rilasciare dichiarazioni del genere, chi legge è ben consapevole che si parli sempre della stessa struttura e che quindi nulla di quanto dichiarato potrà mai verificarsi attesa la totale mancanza di progettualità a lungo termine. Intanto, ammettere che ora il PS non è funzionale e non assumersene la responsabilità è grave, così come grave è che non risponda alla domanda del perché tanti disagi e rischi alla popolazione ora? Perché non pensarci prima visto che le OO.SS. avevano lanciato chiari segnali d’allarme sulle inconcepibili decisione aziendali che stavano per determinarsi?

Passando poi ad altro tema affrontato in merito a quanto accaduto agli ospedali chiusi e riconvertiti solo sulla carta, occorre fare un’analisi delle decisioni che hanno portato all’attuale situazione.

Le strutture ospedaliere disattivate (Fasano, San Pietro V.co e Mesagne)  nel corso degli ultimi anni, sono state oggetto di un’azione sistematica e devastante, oltre che machiavellica, in ragione della quale si è provveduto a desertificare tali presidi  per poi dire che erano a rischio, non funzionavano ed andavo chiusi e/o riconvertiti nel nulla.

Passando ad altra domanda il DG ha pensato di risolvere il problema delle extralocazioni accorpando due fra le UOC più popolose e vaste di tutta la branca sanitaria quali quelle di medicina e geriatria,  generando così la sua idea di sanità creativa.

Partorire un’idea quale quella della unione di due UUOOCC quale geriatria e medicina è a dir poco preoccupante. Chi si intende si sanità, ma anche chi per caso è transitato in uno di questi due reparti, ha ben chiaro che appartengano a branche della medicina differenti, vastissime e fortemente popolate,  proprio perché molto vaste nelle patologie che trattano.

Pensare di risolvere il problema “mettendo insieme due reparti Geriatria e Medicina, sotto la guida di unico primario “  non  elimina certo il gran numero di ricoveri,  ma soprattutto evidenzia un ricorso ad alchimie formali, che nascondono debolezze sostanziali, che sono peggiori del male che intendono contrastare, calpestano contratti, operatori e buone prassi in sanità. Mai visto nulla di peggio.

La verità e che il  DG  se solo avesse avviato per tempo una giusta programmazione avrebbe potuto essere più incisivo senza giungere a questa situazione fuori controllo.

Infatti proprio di questo si parla, la situazione è ormai fuori dal suo controllo,  il suo essere ingessato su ogni decisione da assumere, tranne quella di cancellare posti letto e servizi, ha generato una situazione  di collasso totale a scapito dell’utenza del Brindisino.

Tutto quanto ribadito in queste righe è solo il sunto, anche poco incisivo, rispetto alle denunce precedenti, di tutta una serie di interventi, articoli di giornale, interviste, manifestazioni pubbliche, denunce ai NAS, denunce sulla carta stampata, che evidentemente il DG chiuso nelle sue stanze – e da qui la conferma del reale scollamento con il territorio – non ha colto.

Scoprire il suo nervosismo verso i Sindacati, quando afferma che solo adesso stiano incalzando con la protesta,  è la conferma di come gli stessi abbiano centrato le proprie denunce ed, in tempi non sospetti,  abbiano messo in discussione la sua gestione. A nessuno fa piacere ricevere critiche, talvolta, però le valutazioni se concrete servono ad affrontare costruttivamente le criticità del sistema.

Nel caso di specie da oltre 2 anni i Sindacati sono isolati non vengono ascoltati, e la riprova è data dal fatto che il DG non si sia accorto di quanto battage  sui media sia stato creato al fine di smuovere da questo torpore letale la sua Direzione.

Adesso il suo unico pensiero è rassicurare sul suo futuro operato, ovvero,  ancora una volta, promettere che tutto andrà meglio e che in futuro saranno risolti i problemi di ogni settore della sanità.

La situazione in cui versa la sanità Brindisina è unicamente addebitabile alla sua gestione, dovrà rispondere a tutta la cittadinanza della sua inadempienza e per questo non basteranno interviste basate su promesse, dovrà rispondere nelle opportune sedi in cui sarà chiamato a giustificare un operato inqualificabile.

Infine, sarebbe interessante che il DG spiegasse ai cittadini i motivi per cui ha dismesso posti letto senza attivarne altri portando il rapporto pp.ll. per 1000 abitanti dal già insufficiente 2,7 al 2,1 con un ulteriore taglio di circa 150 pp.ll.; così come non ha per nulla riorganizzato l’attività territoriale a cominciare dai Presidi Territoriali.

Il Segretario Generale CGIL  Antonio Macchia

Il Segretario Generale UIL Tonino Licchello                                                                                  

 

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