E’ una  storia fin troppo lunga, una storia che ha inquinato per decenni l’ambiente, la politica e la società. Le questioni ambientali hanno sempre influenzato la vita sociale cittadina e in particolar modo hanno costituito argomento da sfruttare nei periodi preelettorali.

Ora a tenere banco è, in particolare, la questione della centrale di Brindisi Nord la cui proprietà è attualmente della società A2A che sorda alle volontà dichiarate dal territorio brindisino continua incurante a voler imporre i propri interessi esplicitati con il progetto di riconversione della centrale in un sito di produzione di energia solare e di trattamento, con tecnologia avanzate, della frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Una soluzione contestata perché  gli interessi perseguiti dal nostro territorio e dal nostro porto sono altri.

L’unico atto ufficiale, approvato nel 2011 in Consiglio comunale e ampiamente condiviso da tutte le forze politiche, è il Documento programmatico Preliminare (DPP) nel quale l’indirizzo politico e urbanistico è estremamente chiaro: l’area della centrale A2A è destinata alla retroportualità.

L’area ove insiste la centrale è senza dubbio privata (della società A2A) ma spetta alla istituzione pubblica stabilirne la destinazione d’uso.

Chiediamo ai candidati a sindaco e a tutte le forze politiche di essere molto chiari su questo  problema  dal momento che  non sono più ammissibili  né proclami né dichiarazioni di circostanza, perché occorrono invece comportamenti conseguenti e atti concreti. Alla Regione Puglia chiediamo di non ostacolare in alcun modo la volontà del nostro territorio e di adoperarsi, nell’esercizio dei poteri di competenza, per favorire una scelta già fatta.

FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO

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