BRINDISI – Proprio ieri ci siamo occupati della questione TOSAP, ovvero la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, rilevando alcune incongruenze. Difatti, sulla scorta di alcuni eventi tenutisi (ed altri ‘saltati’ proprio a causa del pagamento della tassa stessa) in città in questi ultimi tempi, non ci spiegavamo come fosse regolamentata la disciplina.

Per questo motivo, avevamo chiesto lumi al capo di gabinetto, il dottor Nicola Zizzi, il quale aveva spiegato che la TOSAP è una imposta che si paga sull’occupazione del suolo pubblico inteso come strade e piazze; mentre, per un parco urbano, così come per un contenitore culturale di proprietà comunale (teatro o sala), si paga una concessione, perché non si tratta di pubblica via.




Ebbene, preso atto di quanto riferitoci da Zizzi (ma anche consultando il regolamento del Teatro Verdi che è stato approvato dalla passata Amministrazione così come da quella attuale, ndr), ci siamo chiesti come mai l’associazione che ha portato in città il sia pur prestigioso campionato nazionale di Tango non abbia pagato alcunché. Ovvero, l’affitto del Verdi è stato sì pagato: non dagli organizzatori, bensì dal Comune di Brindisi. Come lo sappiamo? Basta dare uno sguardo all’Albo Pretorio, dove si evince che a pagare la somma necessaria all’utilizzo del Teatro è stata l’Amministrazione comunale. Costo? Duemila euro, versate nelle casse della Fondazione del Nuovo Teatro Verdi.

L’intera manifestazione, infatti, è costata al Comune 10mila euro, di cui 2mila per il Teatro. Come dire che il Comune ha pagato se stesso! Come mai non sono stati gli organizzatori a versare quella somma? E’ mai possibile che si continui a fare figli e figliastri?

Forse sarebbe il caso di chiarire, una volta per tutte, quali sono le regole e se cambiano a seconda dell’umore del momento. Eppure, l’anno scorso di questi tempi, il sindaco Carluccio, in sede di campagna elettorale, fece della trasparenza il suo cavallo di battaglia. Bene, che fine hanno fatto i buoni propositi? Qualcuno ci vuol spiegare perché gli organizzatori del Tango non hanno pagato? Hanno qualche ‘Santo’ in Paradiso?




Tommaso Lamarina
Redazione