Utilizzando una definizione cara al noto allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, il Brindisi vince di “corto muso” contro la Puteolana, fanalino di coda del girone H. La partita sulla carta si presentava agevole, se non facile, vista la differenza di punti in classifica tra le due formazioni, ma come ormai è consuetudine dire, non ci sono nel calcio moderno partite semplici e così è stato quest’oggi al “Fanuzzi”. Non che i campani abbiano messo alle corde i brindisini, sarebbe non rispondente alla realtà, quanto siano stati i biancazzurri stessi a essere poco incisivi nel gioco e nelle occasioni da rete, che pur nel primo tempo sono state diverse. Ciò che metteva un po’ di apprensione nella squadra di Danucci erano i recenti quattro pareggi consecutivi ottenuti dai puteolani, tra cui gli ultimi a Casarano e contro l’Afragolese, formazioni di tutto rispetto. Inoltre, a complicare le cose, c’erano da considerare le assenze ormai definitive di Di Piazza e Zampa e quella di Santoro che ancora non si riesce a capire quando finirà. Questa situazione ha portato il mister biancazzurro a schierare ben sei under nell’undici iniziale con i dubbi e i timori che questa scelta obbligata poteva generare. La risposta l’ha data il campo, con i giovani che hanno, come spesso succede, fornito una prova convincente, tanto che il gol vittoria è stato realizzato da Palumbo, un under solo per la carta d’identità e non per la personalità e le sue giocate, tanto da meritare i complimenti del mister avversario Campilongo, sempre amato e apprezzato dai tifosi brindisini. A dicembre si aprirà il mercato suppletivo che vedrà necessariamente la società del presidente Arigliano protagonista, perché bisognerà sostituire quei giocatori in uscita e rinforzare quei reparti che in queste prime tredici giornate hanno mostrato segni evidenti di difficoltà. La speranza è che la società, nella figura del DS Minguzzi, sappia operare nella maniera più corretta e precisa scegliendo quei giocatori che dovranno contribuire a migliorare la qualità del gioco e con essa la classifica.
Giancarlo Errico