BRINDISI – Ci siamo. E’ l’ora X. Brindisi è partita questa mattina, destinazione: Rimini. Per cosa? Beh, per disputare la Final-Eight (la 4^ in cinque anni, ndr), che si terrà dal 16 al 19 febbraio.

La squadra non ha conquistato l’accesso alla F8 sul campo, ma solo grazie a risultati favorevoli di altre squadre. Però, ciò che conta è esserci. E l’Enel c’è. Ops, la Cantina Due Palme Brindisi c’è. Sì, perché il main sponsor, solo per la quattro giorni di Coppa Italia, sarà l’azienda cellinese e non il colosso energetico.

Dunque, la squadra è alla volta di Rimini, in cui domani debutterà contro i giganti dell’Armani Milano. Partita, sulla carta, sfavorevole, ma Brindisi ha dimostrato, in campionato proprio contro i lombardi, di tenere testa e…. chissà!

Ma che aria tira negli ambienti cestistici brindisini? C’è paura, ansia? C’è distrazione per le tanti e continue voci su questioni extra sportive (leggi ‘sponsor’, ndr)? Per avere risposte da una voce autorevole, nonchè presente all’interno dello spogliatoio, abbiamo raggiunto telefonicamente direttamente il coach Meo Sacchetti.

La Cantina Due Palme dovrà vedersela con Milano in un momento non proprio di lucidità mentale e brillantezza fisica: “Loro stanno bene – ha detto il coach biancazzurro – noi, un tantino meglio rispetto alle nostre ultime gare, ma non siamo come vorrei. Dobbiamo giocare al massimo delle nostre possibilità e potenzialità. Dovremo rendere giocabile la partita ed aumentare il nostro livello di gioco, per cercare di pareggiare quello di Milano”.

Brindisi è una squadra giovane e disputare una partita secca, già al primo turno, contro il ‘mostro’ Milano, non fa certamente piacere: “C’è sicuramente da entusiasmarsi – ha proseguito Sacchetti – è una bella manifestazione ed è un bel contorno nel corso della stagione. Spero che i giocatori abbiamo gli stimoli giusti e la ‘faccia tosta’ di giocare contro una squadra così titolata e più forte. Sarà una prova importante per noi ed ognuno deve tirare fuori il meglio di sé”.

Sacchetti, però, ha già vinto con Sassari (nella gloriosa stagione del triplete) questa competizione e sa bene come disputarla al meglio: “Io non giocavo l’altra volta e non gioco neppure in questa – ha sdrammatizzato, ridendo, l’allenatore – scherzi a parte, sicuramente ci capita l’accoppiamento peggiore, ma dobbiamo giocare con serenità ed alla fine si fanno i conti. È una manifestazione a sé”.

Ma se l’atteggiamento giusto si può acquisire, per una buona difesa ci vuole tempo ed ancora Brindisi pecca in tal senso, come più volte ribadito dalla società: “So che dobbiamo lavorare sulla difesa, sui rimbalzi e sulle tante ‘pause’ durante il match – asserisce il coach – abbiamo bisogno di un rimbalzista? No. Abbiamo solo bisogno che i nostri giocatori facciano meglio di ciò che fanno ora. Abbiamo delle carenze, ma i nostri giocatori possono migliorare. La squadra è questa e, se manca qualcosa, non possiamo andare a prenderla. Bisogna fare meglio con i giocatori che abbiamo”.




La società è in trattativa (anche se al momento è ferma più che mai, ndr) con lo sponsor Enel, per il rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo giugno. Ma ciò può distrarre lo spogliatoio e lo stesso Sacchetti? L’allenatore è fermamente convinto che tale beghe spettano ai vertici del club e che non interessano la squadra: “Ci sono molti giocatori americani – ha chiarito ancora Sacchetti – i quali, probabilmente, queste cose non sanno neppure. Ognuno deve fare il proprio mestiere: a loro spetta il compito di giocare ed a me quello di allenare. Ci sono persone addette che cercano di trovare soluzioni, che esulano dal basket giocato. Dobbiamo rimanere concentrati e basta. La mia posizione in merito allo sponsor? Da qui a giugno ci sono quattro mesi. Sono dentro a questo ambiente da tanti anni e so che spesso si dicono tante parole che, poi, non rispecchiano i fatti. Certamente, non sto pensando a quello che succede al giugno (il rinnovo o meno di Enel, ndr). Io penso solo alla partita di Rimini contro Milano”.

L’allenatore di Altamura è uomo di sport e di esperienza; secondo lui, dove sarà questa squadra a fine campionato? “Abbiamo diversi step – ha terminato il coach – innanzitutto, dobbiamo cercare di arrivare quanto prima alla salvezza, poi vedremo… Sono curioso anche io di sapere dove potrà arrivare questa squadra. Non possiamo fare programmi. Ora c’è la Coppa Italia, poi pensiamo alla salvezza”.

E, per dirla alla Nando Marino (ogni qualvolta termina una conferenza stampa sportiva), “buona basket a tutti”.

Tommaso Lamarina
Redazione

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