La triste vicenda della Biblioteca ex Provinciale sta diventando sempre più triste. Per un centro bibliotecario che da anni soffre di mancanza di investimenti, l’entrata in vigore della legge Delrio (che ha tolto la cultura dalle pertinenze della Provincia) ha complicato ulteriormente le cose… O forse le ha semplificate, per chi crede che la cultura sia solo un peso da abbandonare.

Con la legge regionale applicativa della Delrio, tutto il personale della Biblioteca e del Museo Ribezzo  è entrato nel ruolo regionale, mentre per gli edifici e per la gestione non si è tuttora presa una decisione chiara. Attorno al destino dei luoghi della cultura di Brindisi, messi in discussione dalle sciagurate conseguenze della riforma “Delrio”, è necessario oggi usare parole di verità proprio nel mentre  resta assolutamente inspiegabile il motivo per cui a distanza di quasi sette mesi nulla si sia fatto per l’effettiva gestione delle strutture e della funzione.

A fare emergere in tutta la sua drammaticità la situazione è stato un corto circuito verificatosi in Biblioteca nel mese di novembre e che ha determinato la chiusura al pubblico della struttura. Non si è trattato , quindi, di un ennesimo complotto contro Brindisi.

Da quel giorno sulla biblioteca  incombe un silenzio assordante e non soltanto perché le sale non rimbombano del brusio dei nostri giovani che giornalmente la frequentavano e che hanno cercato in più riprese l’interlocuzione con le Istituzioni; il silenzio  vero è quello delle Istituzioni, prima fra tutte la Provincia che, a norma di legge, è ancora titolare della gestione fino al completamento del riordino. Nessuno è stato in grado di spiegare davvero perché non si dia corso ai lavori di ripristino né tutto può essere imputabile alle ristrettezze finanziarie.

Certamente questi sono i frutti avvelenati della riforma Delrio che è nata male ed è proseguita peggio; un provvedimento  costruito sulla riforma costituzionale sonoramente bocciata dal popolo sovrano, infarcito di antipolitica, lacunoso e sbagliato nelle finalità.

Se oggi paghiamo un così caro prezzo la responsabilità politica è sicuramente del governo nazionale che facendosi interprete della peggiore demagogia ha reso complicata e difficile, in alcuni casi quasi   impossibile, sia l’attività di chi amministra i territori sia di chi quotidianamente deve erogare servizi ai cittadini.

Ma tutto ciò non ci esime da una valutazione dell’operato dei due enti che sono chiamati a dar risposte: la Provincia e la Regione.

La Regione ha posto a base della scelta unanime della Giunta di prendere in carico la funzione culturale  motivazioni dettate dalla necessità di salvaguardare i presidi culturali del territorio, quali opportunità di formazione, di socializzazione e di educazione alla legalità ed è perciò inspiegabile che non sia dia ancora corso realmente a tali affermazioni lasciando che il tempo scorra senza arrivare a definire i compiti che le spettano.

La Provincia, dal canto suo, non ha certo dimostrato particolare sensibilità verso le esigenze degli utenti della Biblioteca sono infatti anni, ben prima della legge Delrio, che si operano tagli continui sugli acquisti di giornali e libri e che non si investe in manutenzione….potrebbe essere questa una causa del corto circuito? Perché non dar corso ai lavori di ripristino anche in attesa della definizione degli assetti proprietari visto che risultano liquidati alla Provincia di Brindisi, in esecuzione della Delibera di Giunta regionale n. 2192 del 28 dicembre 2016, circa 300.000 euro quale contributo per la gestione dei luoghi della cultura e delle funzioni culturali?

Il Comune, se pur non direttamente interessato dalla vicenda specifica, non può e non deve essere cieco davanti a tale situazione anche perché è assolutamente innegabile che il servizio che la Biblioteca offriva era soprattutto per i cittadini di Brindisi. Il sindaco, i suoi consulenti e il consiglio comunale battano un colpo e per una volta portino il loro sguardo su tutta la  città e i suoi beni pubblici, e difendano un bene prezioso per la cultura brindisina e per il suo accesso popolare.

Le associazioni culturali e civiche cittadine si coordinino e decidano iniziative comuni per ridare a Brindisi la sua biblioteca provinciale. Leftbrindisi è pronta a dare il suo contributo.

Leftbrindisi

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