Baracche di Parco Bove, braccio di ferro con la Regione: 18 famiglie rischiano di restare lì

BRINDISI – Parco Bove e le sue baracche sono il monumento per eccellenza della Brindisi che fa venire voglia di fuggire via, il più lontano possibile, salvo poi ricredersi davanti ad uno dei tramonti sul mare che sa regalare.

Gli abitanti delle baracche di Parco Bove sono oramai rassegnati, ma i loro occhi sono colmi di dignità: Massimo Ciullo, il candidato di uno dei due centrodestra, ha deciso di aprire proprio lì la sua campagna elettorale. Recandosi all’appuntamento capita di essere fermati da uno degli abitanti e di ricevere in consegna il compito di riferire ai politici di turno che dopo 50 anni, loro, gli abitanti di Parco Bove, sono ancora lì, a combattere con l’amianto, con l’umidità e con condizioni di vita umilianti.

Ciullo è l’ennesimo candidato Sindaco che si fa vedere da quelle parti in prossimità della campagna elettorale, ma questa volta il quadro è differente rispetto al passato.

Intanto perché le chiacchere stanno finalmente lasciando il posto a fatti concreti: i primi 24 nuclei familiari sono stati già trasferiti nei nuovi alloggi, ed altri 50 alloggi sorgeranno entro il prossimo anno.

Poi perché Ciullo è arrivato preparato all’appuntamento, circoscrivendo in maniera puntuale il problema. Sì, perché se è vero che presto la città si doterà di ulteriori 50 alloggi, è pure vero che al momento, legge statale e regionale alla mano, potrebbe non esserci posto per tutti e 31 i nuclei familiari che – al 2014 – risultavano occupare ancora le baracche del Paradiso.

Il candidato Sindaco ha spiegato che seppure vi sia un atto d’indirizzo della Giunta comunale risalente al 2014 nel quale veniva espressa la volontà di riservare i nuovi alloggi ai 31 nuclei familiari di Parco Bove, il Piano nazionale per l’edilizia sovvenzionata stabilisce che tali nuovi appartamenti siano assegnati agli over 65, alle giovani coppie ed alle famiglie con disabili a carico. La legge regionale in materia (L.R. n.10/2014) prevede però che la Regione, in accordo con i Comuni richiedenti, possa riservare una quota pari al 25% a situazioni particolari, in questo caso ai residenti delle baracche in oggetto. Questo significherebbe che nei nuovi alloggi troverebbero posto soltanto 13 nuclei familiari: gli altri 18 continuerebbero dunque a vivere il loro incubo quotidiano.

Tra un mese il Comune pubblicherà il bando per l’assegnazione dei 50 appartamenti: Ciullo ha invitato tutti gli inquilini delle baracche a partecipare al bando perché una soluzione verrà trovata.

Il Comune si sta muovendo in tal senso ed è in piedi una interlocuzione con la Regione per comprendere i margini di manovra a disposizione. In realtà, oltre alla quota di riserva del 25%, il Comune spera anche nella circostanza che buona parte degli abitanti di Parco Bove possa ottenere punteggi alti nel bando, rientrando gli stessi nelle categorie particolari privilegiate dallo Stato. Il Comune, dunque, farà richiesta alla Regione di permettere a tutti e 31 i nuclei familiari di trovare sistemazione nelle nuove palazzine.

Va sottolineato comunque che la situazione descritta si inserisce in un quadro generale davvero critico: sono 550, infatti, le domande di richiesta di assegnazione di un alloggio pervenute complessivamente al Comune, il quale per evaderle ha dovuto richiedere l’aiuto dell’Agenzia regionale Arca Nord Salento. A ciò, si aggiunge la necessità di demolire immediatamente – una volta realizzati i nuovi 50 alloggi del Paradiso – le baracche di Parco Bove, per le quali è previsto un finanziamento apposito all’interno dei 6 milioni di euro rientranti nell’accordo tra Comune e Regione. Il rischio, infatti, è che qualora non si dovesse intervenire subito possa insorgere un diffuso fenomeno di abusivismo residenziale.

Insomma, la situazione inerente l’emergenza abitativa in città è quantomai drammatica, ed è necessario che tutti facciano un passo indietro, anche coloro i quali vivono l’emergenza: i bandi per la nascita di cooperative edilizie a Tuturano ai quali non ha partecipato pressoché nessuno, oppure i sussidi di 300 euro al mese elargiti dal settore Servizi Sociali per ogni nucleo familiare in difficoltà, rappresentano infatti storture del sistema che la città, in queste quantità, non può più permettersi.

Su questo tema, come argutamente compreso dal candidato Sindaco Massimo Ciullo, si giocherà una fetta della prossima campagna elettorale. Ed anche un pezzo di futuro della città.

 

Andrea Pezzuto
Redazione

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