Aveva imbucato nella cassetta postale lettere minatorie con richieste di natura estorsiva accompagnate da proiettili, sia a un professionista che a un artigiano del luogo

CELLINO SAN MARCO – Aveva imbucato nella cassetta postale lettere minatorie con richieste di natura estorsiva accompagnate da proiettili, sia a un professionista che a un artigiano del luogo. In entrambi i manoscritti aveva espresso la raccomandazione di non rivolgersi ai Carabinieri. Arrestato il postino presunto autore dei recapiti. Si tratta di IAZZI Giovanni 33enne del luogo, indagato per i reati di tentata estorsione aggravata dall’aver commesso il fatto inserendo nelle buste due proiettili calibro 38.

Il provvedimento cautelare in carcere a carico del presunto autore del reato è stato emesso dal GIP del Tribunale di Brindisi, dottoressa Tea Verderosa, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica dottor Giovanni Marino, che ha concordato e coordinato le attività investigative dei Carabinieri della Stazione Carabinieri di Cellino San Marco. I fatti delittuosi contestati risalgono alla fine del mese di giugno scorso, allorquando l’indagato ha imbucato nella cassetta postale dello studio di un professionista del luogo un foglio manoscritto riportante la frase minacciosa del seguente tenore “…se non volete danni consistenti sapete cosa fare, non recatevi dai Carabinieri altrimenti vi faremo del male”. Anche nel secondo foglio manoscritto, recapitato a un artigiano, era stata riportata la frase “…se andate ai Carabinieri non lavorate più, se vi rivolgete ai forestieri è peggio… scoppia”. L’attività investigativa dei Carabinieri della Stazione si è rivelata fondamentale e si è sostanziata nell’eseguire tutta una serie di sopralluoghi e rilievi, nonché raccogliere informazioni rivelatesi di grande utilità. Le indagini dei militari si sono anche concentrate sull’attenta analisi delle immagini dei molti impianti di videosorveglianza presenti e si sono sviluppate grazie a una buona conoscenza del territorio e dei soggetti che vi gravitano. Nonostante l’indagato si fosse camuffato, un piccolo dettaglio rilevato e ben evidenziato da un Carabiniere ha permesso di identificarlo, ricostruendone il percorso. Gli ulteriori elementi probatori, che hanno permesso di delineare il quadro cautelare, sono rappresentati dall’abbigliamento indossato nel corso della commissione dei reati, dal quale si sono rilevate alcune caratteristiche, nonché dalla camminata dell’individuo, elementi che hanno costituito effettivamente una piattaforma probatoria importante. Il presunto autore, con il gesto di collocare nelle buste i proiettili, ha voluto intimorire in misura maggiore le parti offese. Significativa al riguardo è stata la circostanza che l’uomo non ha esitato a minacciare espressamente con gli scritti le vittime di un grave danno ingiusto qualora si fossero rivolte ai Carabinieri. Ha così dimostrato particolare disinvoltura e spregiudicatezza, nonché la disponibilità di munizioni. Lo stesso, che in passato è stato anche attinto da altre vicende penali per reati contro il patrimonio, la persona e per stupefacenti, dopo l’espletamento delle formalità di rito, è stato associato nel carcere di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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