Approvata la legge regionale sull’ecotassa: 70% dell’introito a chi ospita impianti ed ai Comuni virtuosi, esenzione per chi raggiunge il 65% di differenziata

BRINDISI – Il Consiglio regionale approva la nuova legge sull’ecotassa e Brindisi, con un pizzico di fortuna e di buona volontà da parte di tutti, potrà davvero trarne grande giovamento.

Confermata la spartizione del 20% dell’introito riveniente dall’ecotassa tra i Comuni che ospitano discariche o inceneritori. A tal proposito, l’avviso pubblico regionale rivolto ai Comuni che volessero accogliere i nuovi impianti regionali da 60 milioni di euro si è chiuso il 7 marzo scorso: Brindisi, così come Nardò, Soleto, Melpignano e Fasano si è candidata ad ospitare l’impianto di compostaggio da 60.000 tonnellate. Posto che la Regione vorrebbe realizzare i suoi 4 impianti (gli altri riguardano il riciclo della carta, della plastica e del vetro) dislocandone uno per area, per il territorio salentino Brindisi se la dovrà vedere con le realtà innanzi citate.

Oltre all’impianto di compostaggio, però, il Comune di Brindisi è in procinto di risolvere anche la problematica che affligge la discarica di Autigno: i 4,6 milioni di euro stanziati dalla Regione dovrebbero bastare per chiedere alla Magistratura il dissequestro dell’impianto, ma già i primi 230.000 euro che saranno impiegati per il capping del lotto 4 serviranno a migliorare lo stato dell’arte.

Rispetto alle percentuali di differenziata, va sottolineato come in Puglia si stia registrando un forte incremento medio, e Brindisi non sfugge a questo trend, essendo passata dal 12% al 56,83% nell’arco di pochissimo tempo. Tuttavia ciò non basta: vero è che la percentuale continua a crescere, ma negli ultimi mesi molto lentamente.

Per usufruire dell’esenzione dall’ecotassa, infatti, è necessario raggiungere il 65%, percentuale ad esempio toccata il mese scorso dalla città di Lecce. Inoltre, per i Comuni particolarmente virtuosi vi sarà la ghiotta possibilità di dividersi il 50% dell’ecotassa incassata dalla Regione.

Se la città non dovesse riuscire a raggiungere il 65%, ai suoi cittadini sarà applicata l’aliquota minima (5 euro a tonnellata), ma ciò a patto che si continui nel percorso intrapreso. Chi non dovesse raggiungere i risultati di crescita prefissati dalla Regione, da quest’anno sarà infatti costretto a pagare un supplemento del tributo pari al 20%.

Insomma, la bonifica di Autigno, la concreta possibilità di ospitare un impianto di compostaggio, la crescente percentuale di differenziata e la gara decennale alle porte lasciano certamente intravedere spiragli importanti per la città dopo anni particolarmente bui, durante i quali la Tari è schizzata a cifre tra le più alte d’Italia ed il decoro urbano a livelli tra i più bassi. Fondamentale, però, sarà non abbassare la soglia di attenzione sul tema, ma a questo ci dovrà pensare la nuova Amministrazione, che da giugno si insedierà a Palazzo di Città.

 

Andrea Pezzuto
Redazione
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