BRINDISI – Conferma tutto quanto già scritto nei precedenti verbali, Domenico Iaboni, l’unico ad essere stato licenziato nel filone d’inchiesta degli appalti truccati Enel, che ha visto indagati anche Palma, De Punzio, Gloria ed Attanasio.

Si è svolto stamane l’incidente probatorio, così come avvenuto per l’imprenditore salentino Luigi Palma (il denunciante dell’intera illecita vicenda), di Domenico Iaboni, unico dei cinque dipendenti Enel ad essere stato licenziato.

Prosegue, dunque, il lavoro della Procura di Brindisi sui presunti appalti truccati Enel, che ha portato all’arresto cinque soggetti, di cui uno in carcere (poi tutti liberati qualche settimana fa). L’ordinanza è stata disposta dal gip del Tribunale di Brindisi, su richiesta della Procura della Repubblica. L’inchiesta riguarda un giro di presunte tangenti su appalti all’interno della centrale Federico II d Brindisi ed il reato configurato è quello di corruzione continuata ai danni del proprio ufficio. Gli indagati (Carlo De Punzio, 47enne di Mesagne, addetto della funzione salute, sicurezza ed ambiente in Centrale, è stato condotto in carcere; Domenico Taboni, 59enne di Roma; Fabiano Attanasio, 54enne di Brindisi; Vito Gloria, 52enne di Brindisi ed ex consigliere comunale; Nicola Tamburrano, 62enne di Torre Santa Susanna; indagato a piede libero, invece, l’imprenditore Giuseppe Luigi Palma, 47enne di Monteroni), con la loro condotta illecita, avrebbero favorito una ’impresa amica’, facente capo all’imprenditore salentino Palma, nell’aggiudicazione di più gare d’appalto, rivelando ad essa i valori da indicare nelle offerte (bassissime) da presentare. Si contestano anche l’attestazione di falsi stati di avanzamento lavori, liquidazione di fatture per attività, di fatto, mai eseguite, mancate verifiche e/o controlli, così favorendo stabilmente interessi personali di terzi. Inoltre, nei confronti dei cinque è stato eseguito un sequestro preventivo pari a 230mila euro (conti correnti, beni mobili registrati ed immobili).

Dopo Palma, questa mattina è stato ascoltato Iaboni, in un interrogatorio durato quasi due ore (il salentino è stato ascoltato per otto ore, invece). L’ex dipendente Enel ha confermato quanto già agli atti. Iaboni sostiene di non aver mai favorito Palma, nonostante le pressioni di questo perchè lo si favorisse nelle gare di appalto. Inoltre, ha anche riferito di aver ricevuto “regalie” in denaro, per un somma complessiva di circa 1.700 euro, in occasione delle più importanti festività religiose (Natale e Pasqua).

Sulla posizione di Iaboni, allo stato, non vi sono ulteriori sviluppi.

Tommaso Lamarina
Redazione

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