“Anche Karrer fa un passo indietro: l’Amministrazione Carluccio nelle sabbie mobili del PUG”

La sagra infinita della redazione del PUG (Piano Urbanistico Generale) per la città di Brindisi, si arricchisce di un ennesimo capitolo: l’architetto Francesco Karrer, professionista di fama nazionale, stando al suo curriculum (ordinario di Urbanistica all’università La Sapienza di Roma, ed ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici) ha rinunciato, con tanto di lettera scritta indirizzata al Palazzo di città, all’incarico all’uopo conferitogli dal ex Sindaco Consales a settembre 2015 e poi confermatogli dalla attuale sindaca Carluccio all’indomani del suo insediamento a Palazzo Nervegna.

Questo nuovo elemento di attualità che mette a serio rischio tutto l’apparato di costruzione della nuova architettura urbana ed extraurbana della nostra città, impone un momento di attenta riflessione e valutazione partendo da quello che è lo stato dei fatti e dalla loro stessa genesi.

In questa disamina non ci si può esimere dal ricordare le vicende passate agli onori della cronaca che riguardano il predecessore di Karrer ossia il professore Giorgio Goggi,a tutt’oggi  al centro di un contenzioso civile con il Comune di Brindisi accesosi a causa delle  reciproche e consistenti  richieste di risarcimento danni presentate dalle parti: l’Ente avanzerebbe pretese milionarie a titolo di ristoro per il ritardo nella redazione del già citato piano urbanistico generale, con conseguenze sullo sviluppo della città e sul fronte della lesione dell’immagine; il Goggi,precedentemente, aveva citato il Comune per responsabilità contrattuale nella interruzione a suo dire immotivata del rapporto professionale.




Se non altro questo strascico giudiziario con Karrer non non ci sarà visto che la parola fine è arrivata al termine di un confronto che lo stesso architetto romano ha definito sereno… ma c’è comunque poco o nulla di cui stare allegri.

Tanto per incominciare solo i poco arguti possono pensare che la diatriba con Goggi possa prendere la via della transazione, per almeno due ordini di motivi: l’entità delle somme in gioco e la tradizionale retrosia della classe politica ad assumere tali decisioni preferendo rimandare alle future amministrazioni la gestione delle eventuali sentenze sfavorevoli e delle loro ripercussioni sui conti pubblici.

Restando in tema, altra spina dolente è il compenso del  nuovo professionista che dovrà riprendere le fila del discorso, compenso che necessita di trovare posto nel bilancio previsionale 2017 evidentemente,come pare in effetti già figuri nel “Dup” (Documento Unico di Programmazione economica)  appena redatto; e non sarà una voce di poco conto in un contesto di finanza publbica locale già di per se deficitario.

Ma vi è di più, che poi è il punto nodale.

Il Piano Urbanistico Generale è un’occasione pressocchè unica per un Comune, per riconsiderareil concetto stesso di città, e sappiamo quanto Brindisis ne abbia bisogno: come configurarne gli assetti, come renderla meglio vivibile per la cittadinanza e più appetibile e attrattiva per i flussi turistici, come trattare l’interazione tra grandi imprese e ambiente per quello che rimane ancora un importante polo industriale… e altro ancora. 

In questo senso, l’approvazione, 6 anni fa  del Documento Programmatico Preliminare al PUG da parte dell’allora Consiglio Comunale con una procedura forzata e con in voti appena sufficienti di una maggioranza fortemente ridotta, rappresentò l’inizio di un percorso contorto e difficile.

In 6 anni,tuttavia, è innegabile che molto sia cambiato, le esigenze sono profondamente mutate, il contesto sociale, economico ed anche normativo è profondamente diverso, il comparto infrastrutturale riguardante porto ed aereoporto si è in gran parte trasformato risentendo delle diverse sorti che hanno contraddistinto il loro sviluppo: nonsarebbe forse il caso di rimettere mano –  in maniera massiccia – proprio a quel DPP?

Si tratta di scelte strategiche di lungo periodo che evidentemente impatteranno sulle dinamiche urbanistiche per decenni e non si puo ipotizzare che i relativi contenuti siano anacronistici o le soluzioni proposte obsolete.

Sono sorte esigenze nuove volte ad esempio alla riqualificazione degli spazi da destinare al cittadino (parchi, piste ciclabili e pedonali); ancora  è aumentata esponenzialmente l’attenzione e la sensibilità verso le problematiche legate all’ambiente e verso tutto ciò che è connotato dall’appellativo di eco-compatibile. Non è forse il caso di tenerne conto quando si tratta di ridisegnare l’assetto del territorio?

Riteniamo che il DPP vada rigenerato pressocchè integralmentee che la sua riproposizione debba avvenire solo al termine di attenti e proficui lavori di un tavolo di concertazione dove tutte le parti sociali debbono poter sedere e dire la propria. In primisdeve essere coivoltauna ampia rappresentanza dei cittadini che vivono la città e meglio possono delinearne le criticità, e le cui istanzeil Governo di città, nel definire gli orientamenti di massima  che ci sono alla base del PUG che verrà, deve necessariamenterecepire. Un DPP che soprattutto dovrà essere scevro da intese e collusioni che fanno della politica un becero malaffare.

Non ci facciamo sfuggire l’occasione e che sia la volta buona… per il bene della nostra città.

Comunicato stampa Ass.ne Proiezione Futuro



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