Abbiamo due strade davanti per salvarci: la legalità o la legalità. In questi mesi la scintilla, ma tocca a noi preservarne la sacra fiamma…

Comune di Brindisi

BRINDISI – Legalità e trasparenza: armi potenti, che se utilizzate con perseveranza restituiscono dignità a tutti i cittadini e sono in grado di ridistribuire benefici su una platea più ampia. A volte le regole ci appaiono ingiuste e la loro applicazione paradossalmente può dare vita ad un irrigidimento dei cittadini, ad una sorta di idiosincrasia verso le stesse, soprattutto se una fetta di cittadinanza è stata abituata a seguire prassi paralegali o illegali.

Costa fatica seguire le regole, e costa ancora più fatica farle rispettare, ma alla lunga il risultato è garantito. Già, alla lunga: Domenico Mennitti non ebbe il tempo di innervare a dovere il suo albero della legalità. Meno tempo ancora hanno avuto il Commissario prefettizio Santi Giuffrè e la sua squadra, ma qualche germoglio carico di nuova linfa si nota eccome.

Dicevamo che le regole possono risultare indigeste, ma con la loro osservanza adesso ci ritroveremmo ad esempio un villaggio sulla costa che sarebbe stato un fiore all’occhiello ed un attrattore di altri investimenti; ci saremmo risparmiati anni di lotte sul Rigassificatore, che hanno assorbito tempo e distolto energie da altri problemi; non avremmo pagato la Tari più alta d’Italia ma probabilmente tra le più basse, data la dotazione infrastrutturale della quale disponiamo (potenzialmente); avremmo potuto utilizzare diversamente gli 8 milioni di euro utili a coprire le perdite della Brindisi Multiservizi. E non ci ritroveremmo studi epidemiologici a procurarci una sottile e persistente angoscia ed insoddisfazione, così come certamente non avremmo dati sulla disoccupazione e sul reddito procapite più vicini al terzo mondo che all’Europa.

E’ tutta una questione di scelte, di volontà, di coraggio di cambiare le nostre abitudini, che è oramai evidente che ci stanno conducendo ad una deriva senza possibilità di ritorno.

In questo discorso si inserisce ad esempio l’arrivo, mediante selezione pubblica, della nuova dirigente all’Urbanistica Marina Carrozzo e del nuovo Comandante della Polizia Locale Antonio Orefice, a Brindisi da soli 6 mesi. Il cambio di passo ed il differente approccio, in verità, appare solare: i cittadini potranno apprezzare o meno ed il tempo rivelerà se determinate scelte e provvedimenti siano stati correttamente adottati, ma non è un caso che in questi primi mesi del 2018 si sia assistito ad interventi su situazioni che si trascinavano da anni, da decenni in alcuni casi.

Immaginiamo che nessuno abbia accolto con soddisfazione la notizia dell’ordinanza di diniego dell’autorizzazione ad organizzare eventi presso Torre Regina Giovanna (ed ovviamente neppure il proprietario, che ricorrerà presso il TAR) per una presunta difformità delle attività svolte rispetto alla destinazione d’uso dell’area. Così come più di qualcuno ha protestato per il sequestro del chiosco di Guidone, sul Lungomare Vespucci da diversi lustri, o ha empatizzato con i venditori ambulanti soggetti a frequenti blitz anti-abusivismo. E ancora, non farà probabilmente piacere notare che i proprietari delle carrozze con i cavalli che accoglievano i crocieristi, a seguito di un controllo degli agenti della Polizia Locale, sarebbero risultati in possesso di un’autorizzazione rilasciata dal Comune sprovvista però di alcuni elementi essenziali al fine della validità della stessa (tra i quali tariffario, numero di targa e percorso). Colpa di chi in questo caso? Probabilmente della superficialità…

Non sarà vista di buon occhio da qualche cittadino neppure la crescita esponenziale dei verbali elevati per infrazioni del Codice della Strada in questi primi 6 mesi del 2018 rispetto al 2017: sono 8.767 i verbali elevati dalla P.L. contro i 3.615 dello stesso periodo del 2017; oltre 5.000 in più! Ed in crescita sono anche i verbali degli ausiliari della BMS: 6.117 contro i 4.777 dell’anno precedente.

D’altronde, che qualcosa sia stato smosso lo testimonia anche l’adozione del nuovo Regolamento di Polizia Urbana, che è andato a sostituire il precedente fermo al 1970. E fermi agli anni ’70 sono anche il Pug ed il Piano regolatore del porto: chissà che con la nuova macchina amministrativa e con il nuovo Presidente dell’Autorità portuale non si riesca a dotare la città anche di questi strumenti di vitale importanza.

Brindisi può cambiare e questi mesi lo stanno dimostrando, nonostante le resistenze di sacche di cittadinanza abituate – e probabilmente interessate – a stazionare nella zona grigia. Sta alla restante parte scegliere dove posizionarsi, magari smettendola di considerare come “bagatellari” comportamenti ai margini della legalità, o peggio ancora oltre quel confine. La legalità è una scelta: provare a costruire un modello diverso, più equo, in poche parole migliore, dipende da noi.

Andrea Pezzuto

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3 COMMENTI

  1. Mi dispiace non poco quando sono costretto a prendere pubblica posizione diversa da quella di persona che, pur non conosciuta, apprezzo e stimo per il lavoro che svolge di informatore della gestione della cosa pubblica. Proprio ieri è stato pubblicato su questa testata un mio articolo dove esprimo, ancora una volta, la obbligatorietà all’osservanza del rispetto della normativa di legge da parte dei gestori del Comune di Brindisi che vede il coinvolgimento del commissario prefettizio dr. Giuffrè. Non avrò difficoltà, prossimamente, anche per richiamare l’attenzione dell’articolista, ad elencare le numerose e gravi irregolarità amministrative-contabili poste in essere da detto commissario. Franco Leoci

  2. Ottimo articolo.
    Condivido in pieno tutti i concetti espressi.
    Brindisi è una bella città per le sue risorse naturali,ma necessita di tanta educazione e civiltà nell”atteggiamento e comportamento dei suoi cittadini

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