A Lecce e Taranto ballottaggio tra centrodestra e centrosinistra. Flop 5 Stelle

Arrivano dati significativi dalle elezioni amministrative che hanno coinvolto 1.004 comuni italiani. In primis vi è da registrare un’affluenza alle urne in calo, frutto probabilmente del la circostanza che si è andati a votare nella sola giornata di domenica (60,07% il dato attuale contro il 66,85% precedente). In secondo luogo c’è da constatare un importante passo indietro da parte del Movimento 5 Stelle, che, al momento, non raggiungerebbe il ballottaggio in nessun capoluogo di provincia e regione.

Venendo alle città a noi vicine, a pochi seggi dal termine il quadro pare oramai definito. A Lecce, dove è andato a votare il 70,15% degli aventi diritto (uno dei dati più alti in Italia), se la vedranno al ballottaggio Mauro Gilberti, espressione del centrodestra (45% dei voti per lui con ancora 22 seggi da scrutinare) e Carlo Salvemini, espressione del centrosinistra (circa il 30% dei voti per lui). Come nelle previsioni, non sfonda nel capoluogo salentino il M5S, il cui candidato Fabio Valente ha raggiunto per ora solo il 6%: Lecce, come risaputo, ha una forte matrice conservatrice (i 20 anni consecutivi di amministrazione di centrodestra lo dimostrano) ed è pertanto reticente rispetto alle novità.

Per quanto concerne Taranto, invece, a 62 seggi dalla conclusione, è testa a testa tra la candidata del centrodestra Stefania Baldassari (22% circa) ed il candidato del centrosinistra Rinaldo Melucci (18% circa). Staccato Francesco Nevoli (12% circa), esponente del M5S, che alla vigilia sembrava potesse ambire al ballottaggio. Stessa percentuale per Mario Cito, figlio del discusso Giancarlo, ex Sindaco di Taranto. Da segnalare, inoltre, la bassa percentuale di affluenza registratasi nel centro ionico (58,52%), segno eloquente della disaffezione e disillusione dei tarantini verso i propri amministratori.

Redazione

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