BRINDISI – Nel corso delle prime ore di oggi, 22 Maggio, gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Brindisi hanno tratto in arresto due brindisini: il 25enne Luca Carriero ed il 27enne Diego Catucci.diego catucci

Secondo le indagini i due sarebbero responsabili di una serie di furti aggravati ai danni di esercizi commerciali. Infatti, così come avvenuto nel corso degli ultimi giorni, anche tra i mesi di marzo e giugno dello scorso anno, sul territorio della provincia Brindisina e di altre province limitrofe, fu consumata una serie di furti nei confronti di esercizi commerciali. Si trattò di ingenti danni ai negozi, assaltati e saccheggiati dei prodotti esposti nelle vetrine con il metodo della spaccata.

luca carrieroLe incursioni – come rilevato dalle immagini raccolte dai sistemi di videosorveglianza posti a protezione degli esercizi commerciali svaligiati – erano attuate da gruppi di individui di consistenza compresa tra i tre e di cinque, travisati e dotati di mazze da carpentiere, piedi di porco, asce e, in alcuni casi, addirittura di attrezzi per recidere le lamiere (del tipo impiegato in operazioni di soccorso e/o taglio pesante).
Tutte le azioni delittuose avvenivano con modalità similari e di notte.

I singoli gruppi di malviventi giungevano in prossimità dei negozi da saccheggiare a bordo di automobili di elevata cilindrata e, accostato i veicoli dinanzi agli ingressi, scaricavano gli attrezzi del materiale utile per frantumare le vetrine e divellere le saracinesche così da penetrare all’interno dei locali e asportare i prodotti di interesse.

In particolare il 7 giugno 2016 a Brindisi fu un club di ritrovo sociale con sede in via Romagna ad essere preso di mira: il gruppo di malfattori, dopo essere giunto a bordo di automobile con targa falsa, impiegando i grimaldelli, forzò la saracinesca, prelevò dall’interno dei locali una macchinetta automatica “cambia-soldi”, la caricò nel veicolo con il quale i ladri si allontanarono dal luogo dopo un’azione pianificata con modalità professionale e di brevissima durata.

L’8 giugno successivo fu assaltata una tabaccheria ubicata in via Materdomini. In questo caso i componenti della cellula criminale impiegarono una sega circolare per aprirsi un varco nella saracinesca. Introdottisi nella tabaccheria, i malviventi la depredarono di buona parte dei tabacchi distaccati.

Il 15 giugno fu attaccata, invece, una profumeria di Maglie, in provincia di Lecce. Gli autori del grave furto, dopo aver forzato la porta d’ingresso, depredarono l’esercizio commerciale di creme, unguenti ed altri prodotti presenti sugli scaffali.

Non è stato agevole, per gli inquirenti, risalire all’identità di almeno uno tra gli autori delle spaccate ma oggi è stato possibile conseguire l’importante risultato di porre un freno all’attività criminale di Carriero e Catucci, assicurati alla giustizia dopo indagini sviluppate grazie ad un attento esame delle immagini raccolte sui luoghi dei reati. Da aggiungere, inoltre, che gli investigatori hanno operato anche una serrata attività tecnica di intercettazione di comunicazioni telefoniche ed ambientali, controlli sul territorio e lunghe analisi di tabulati del traffico telefonico.

La complessiva attività investigativa, il cui esito è stato trasfuso in una corposa e dettagliata comunicazione notizia di reato prodotta dalla sezione antirapina della Squadra Mobile, ha consentito all’ufficio del Pubblico Ministero di chiedere la misura cautelare di massimo rigore nei confronti delle persone ai quali è stato possibile attribuire l’avvenuta commissione in concorso con ignoti.

Il competente giudice delle indagini preliminari, ritenendo che il quadro indiziario posto a fondamento della richiesta sia grave, univoco e concordante, ha emesso l’ordinanza con la quale ho applicato la misura di custodia cautelare in carcere.
L’ordinanza è stata eseguita ed ha portato Catucci e Carriero ad essere tradotti presso la casa circondariale di Brindisi nell’attesa di essere posti nelle condizioni di difendersi davanti autorità giudiziaria.

Le indagini proseguono con il fine di individuare anche gli altri soggetti responsabili delle spaccate.

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