Deposito gnl di Edison, presentata la ricerca commissionata al Censis da Confindustria Brindisi

La ricerca realizzata dal Censis ha studiato gli impatti sul territorio economici e occupazionali (diretti, indiretti e indotti) dell’investimento per la realizzazione del Deposito costiero di Gnl nel Porto di Brindisi. È stata applicata una metodologia econometrica consolidata (il modello di Leontief o modello input/output) a partire da dati di fonti ufficiali, considerando le interrelazioni con le altre branche dell’economia locale. In particolare, gli impatti sui settori logistica, attività crocieristica, servizi portuali. È stata considerata sia l’attività in fase di cantiere (realizzazione dell’opera), sia la fase a regime (funzionamento dell’infrastruttura).

 

L’impatto sul territorio. È stimato che una quota fino al 40% dell’investimento totale per la realizzazione dell’infrastruttura (quota corrispondente a 55,4 milioni di euro) attiverà la produzione locale (imprese del territorio), con un effetto moltiplicatore pari a 3,1. Significa che ogni euro investito ha la capacità di attivare una produzione complessiva a livello locale di valore triplo. Infatti, la domanda di beni e servizi determinata dalla realizzazione dell’infrastruttura si irradierebbe nell’economia locale, ampliando il valore della produzione delle imprese del territorio, con benefici significativi sull’occupazione e sul valore aggiunto provinciale.

La fase di cantiere. Nella fase di cantiere, della durata prevista di circa 30 mesi, il valore della produzione diretta, indiretta e dell’indotto a livello locale è stimato pari a 170 milioni di euro. Nella fase di cantiere, inoltre, l’occupazione aggiuntiva diretta, indiretta e dell’indotto (prevalentemente a livello locale) è stimata in 1.140 unità di lavoro (posizioni lavorative equivalenti a tempo pieno). In particolare, si stima una media annua di circa 120 persone (fino a un picco di 200 persone) impiegate nel cantiere.

La fase a regime. Nella fase a regime, il valore della produzione diretta e indiretta a livello locale in dieci anni (periodo 2026-2035) è stimato pari a 271 milioni di euro. L’effetto economico complessivo a livello locale, a partire dalle ricadute sul territorio dell’investimento iniziale, è quindi stimato in 441 milioni di euro in dieci anni. In questa fase, l’occupazione aggiuntiva è stimata in 31 unità occupate a tempo pieno per la gestione diretta dell’esercizio, a cui si aggiungerà personale indiretto impegnato in altre attività afferenti all’esercizio del deposito e l’occupazione addizionale dell’indotto generata, ad esempio, nei settori portuali e del trasporto di veicoli pesanti.

La logistica. La presenza del Deposito costiero di Gnl nel Porto di Brindisi consentirà di rifornire una rete di stazioni di servizio a livello regionale, riducendo così l’impatto degli approvvigionamenti da autocisterne su gomma, conformemente alle raccomandazioni del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (La situazione energetica nazionale nel 2022): «Per favorire la diffusione del Gnl nei trasporti pesanti a prezzi competitivi sarà necessario per il Paese dotarsi delle infrastrutture come i depositi costieri che, collocati sul territorio, consentono di ridurre il traffico secondario di autocisterne su gomma».

L’attività marittima. L’investimento ha un valore strategico, in quanto consentirà al Porto di Brindisi di non essere escluso dalle rotte di navigazione delle navi da crociera, le cui flotte sono sempre più orientate ad adottare il Gnl come combustibile. Secondo i dati della Clia (Cruise Lines International Association) le navi da crociera a propulsione Gnl sono aumentate, in termini di capacità, di oltre il 400% tra il 2019 e il 2021. Il 61% della capacità delle navi in costruzione (destinate a completamento entro il 2027) prevede la propulsione a Gnl. La presenza del Deposito di Gnl consentirà di attrarre ulteriori flussi dell’attività crocieristica, in quanto attualmente il rifornimento per le navi da crociera alimentate a Gnl è possibile, oltre che nei porti del Nord Europa, solo in alcuni porti del Mediterraneo occidentale (La Spezia, Marsiglia, Barcellona, Valencia), mentre, fatta eccezione per il porto di Ravenna, l’Adriatico e il Mediterraneo orientale sono sguarniti di porti con depositi costieri di Gnl. Si stima che, grazie alla presenza del Deposito costiero di Gnl, e quindi della capacità di rifornire le navi da crociera alimentate a Gnl, il numero di passeggeri aggiuntivi nel Porto di Brindisi potrebbe essere pari a 79.000 unità/anno nel 2035. Ipotizzando l’afflusso di 30 navi crociera nel 2035, il totale cumulato di crocieristi aggiuntivi nel periodo 2026-2035 sarebbe pari a 491.000. In termini economici significherebbe un valore di spesa cumulato per il periodo 2026-2035 pari a 42 milioni di euro.

La transizione energetica. L’investimento è orientato a favorire i processi di decarbonizzazione dei trasporti e, pertanto, si colloca all’interno del più generale processo di transizione ecologica, verso una maggiore sostenibilità ambientale. Il Gnl emette, infatti, circa il 20% in meno di CO2 rispetto agli attuali carburanti derivanti da fonti fossili tradizionali, riduce le emissioni di ossidi di azoto (NOx) del 60-90% e azzera le emissioni di particolato e di ossidi di zolfo (SOx).

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO