Li ‘ncartiddati sono dei dolci tipici natalizi della tradizione brindisina fatti con una pasta stesa sottilmente e poi fritta. Nella mitologia popolare,questo tipico dolce,essendo fatto da striscioline di pasta,vuole simboleggiare le fasce con cui fu avvolto il bimbo Gesù nel presepe, secondo altri, deriverebbero da cartedda che vuol dire cesta, in ricordo del canestro in cui i pastori posarono i doni, nella grotta di Betlemme.                                                     Sono dei dolci dalla consistenza friabile fatti da sfoglie di pasta dentellata che una volta attorcigliata, viene pizzicata in più punti, tanto da formarne simbolicamente una corona o una rosa.

Moi vi t’amu puru la ricetta:

Ingredienti: 1 kg di farina doppio zero, 40 g di lievito di birra,130 ml di olio extravergine di oliva, 100 g di zucchero, 4 uova, sale, 200 ml di vino bianco secco, miele,cannella, olio per friggere.

Su un tavoliere sistemate la farina unita con le uova sbattute e iniziate ad amalgamare aggiungendo mano a mano l’olio, lo zucchero, un pizzico di sale e del vino bianco secco (da unire anche mentre impastate per ottenere una migliore amalgama degli ingredienti). Dovrete ottenere un impasto liscio e vellutato e,nello stesso tempo,consistente. Muniti di mattarello,stendete l’impasto fino ad ottenere una sottile sfoglia e con una rotellina, ricavate delle striscioline larghe un paio di centimetri che una volta arrotolate delicatamente su se stesse,andrete a “pizzicare” con la punta delle dita a circa 1,5 cm di distanza tra un pizzico e l’altro. Sistemate le cartellate su un vassoio con carta da forno e lasciatele riposare per 5 o 6 ore. Trascorso il tempo di riposo friggetele in olio (olio extravergine o di semi): giratele per farle dorare bene da entrambi i lati, quindi toglietele dall’olio e fatele asciugare su carta assorbente da cucina.                                                                                                         Secondo la ricetta originale, li ‘ncartiddati,una volta fritte, vengono successivamente passate nel vincotto ed infine cosparse con granella di zucchero e cannella o confettini colorati           Questo dolce ha una lunga conservazione e può essere consumato anche a distanza di settimane….mi raccomando….nò faciti li sgorrotti

2 COMMENTI

  1. Li veri ‘ncartiddati nu chilu ti farina nu quintu di uegghiu e unu ti vonu scorza di mandarinu uegghiu pi’friciri meli cannella e anesini:pripara la farina sobbra la mattera e mitti nu patillinu sobbra lu fuecu cu lu uegghiu; quando quistu cumemza a frigulari iatica intra li scorzi e quando sannu fritti iatica sobbra la farina. Minti lu vinu e impasta. Stindi la pasta tagghia a rombi o a strisci ca si nturtogghiunu a nutu. Fricili e passali ntr allu meli e conzili cu l’anonimo

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