1 marzo 1983: 42 anni fa i primi Swatch in vendita. La rivoluzione dell’orologeria

La Swatch Group, società svizzera, pensa al suo marchio come un trampolino di lancio per la Svizzera sul mercato dell’orologeria: intorno agli anni ’60 e ’70, infatti, stavano sempre più crescendo le società giapponesi e dei loro orologi al quarzo, caratterizzati da maggiore precisione e minor costo.

La Swatch viene quindi fondata con lo scopo di creare un prodotto innovativo, accessibile al pubblico e dal design originale e “divertente”: grazie a questo brand, l’orologio ha smesso di essere un semplice accessorio da polso per leggere l’ora e si è trasformato in un oggetto di moda, espressione di personalità e creatività.

Pensando al nome del marchio, si pensa che esso sia la fusione di “Swiss” (“Svizzero”), per via della bandiera elvetica presente sul logo, e “Watch”, (“orologio”): tuttavia, Nicolas Hayek, imprenditore e fondatore della Swatch di origine libanese, ha affermato che il nome deriva da “Second” e “Watch”, concepito come appunto “secondo orologio” che segue un nuovo modello, un nuovo concetto, dallo stile casual ed economico.

I primi 12 modelli vengono presentati a Zurigo il 1 marzo 1983, con un prezzo che oscillava dai 3,90 ai 49,90 franchi svizzeri.

La rivoluzione di questi nuovi accessori si basa su diverse caratteristiche, tra le principali il materiale in plastica, sicuramente una novità per l’epoca, che permetteva la riduzione dei corsi di produzione e rendeva l’orologio resistente e più leggero, oltre che resistente all’acqua e ai graffi per consentire un utilizzo quotidiano senza preoccupazione di rovinarlo.

Per quanto riguarda il meccanismo, anch’esso è stato semplificato: il movimento dell’orologio era composto da soli 51 componenti (rispetto ai circa 91 degli orologi tradizionali), rendendo la produzione più efficiente.

Anche l’adozione di una una strategia di marketing del tutto innovativa è stata un punto a favore per il successo di Swatch: l’azienda ha infatti puntato su campagne pubblicitarie audaci, collaborazioni con artisti e designer di fama internazionale e collezioni in edizione limitata. Questo ha permesso di trasformare Swatch in un fenomeno culturale, amato da giovani e collezionisti e di affermarlo permanentemente sul mercato dell’epoca, fino ad oggi. Negli anni ‘90, il marchio amplia ulteriormente il proprio successo con modelli ispirati alla street art, alla musica e alla cultura pop che, nel corso degli anni, hanno reso il marchio un’icona della moda tanto da comparire anche sul grande schermo.

L’orologio è infatti comparso in numerosi film come Ghostbusters (1984), Licenza di Uccidere (1989), The Wolf of Wall Street (2013) e No Time to Die (2021).

In No Time to Die, ad esempio, l’ultimo film di James Bond con Daniel Craig, il personaggio di Q indossa un Swatch modello “Q Limited Edition”. Questo modello, creato appositamente per il film, riflette il carattere eccentrico e tecnologico di Q, sottolineando il legame tra il marchio e il mondo dell’azione e dello stile.

A più di quarant’anni dal suo debutto, Swatch continua a essere un marchio di riferimento nell’orologeria, con collezioni sempre nuove e innovative: oggi, l’azienda è parte integrante della Swatch Group, la quale controlla alcuni dei marchi di orologeria più prestigiosi al mondo, come Omega, Longines e Tissot.

Aurora Lezzi

CONDIVIDI

LASCIA UN COMMENTO