VIDEO – Aggressione dipendente GE Avio, botta e risposta tra legali: “La nota dell’avv. Lillo non rispecchia l’oggettività dei fatti”

BRINDISI – Botta e risposta tra i legali delle due parti in merito alla vicenda dell’aggressione di Antonio Marolo perpetrata da Salvatore Immorlano. All’avvocato Lillo, che difende Marolo, risponde l’avvocato Luca Rizzo che difende, invece, Immorlano:

“La nota del collega Avv. Lillo, pubblicata su espressa richiesta del suo assistito, non rispecchia del tutto, sul piano giuridico e materiale, l’oggettività dei fatti per le seguenti ragioni. In via preliminare, tecnicamente, IMMORLANO Salvatore non è stato condannato ma ha patteggiato assieme all’Ill.mo Dott. Giuseppe De Nozza la pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione davanti al GUP; l’accordo con il Pubblico Ministero era stato già raggiunto, oltretutto, verbalmente prima del suo rinvio a giudizio. In sede di patteggiamento si è tenuto, conto – infatti –  della presenza di diverse attenuanti generiche a beneficio di Immorlano Salvatore per diversi motivi. In primo luogo, in sede di indagini, questa difesa aveva integrato il materiale probatorio attraverso il deposito di numerosi riscontri documentali e dichiarativi da cui emergeva chiaramente che Immorlano Salvatore aveva subito – nel tempo –  continue provocazioni da parte del Marolo, fino al giorno dei fatti.
In secondo luogo, Immorlano non ha mai negato di aver aggredito il Marolo – anzi – nell’imminenza dei fatti si è subito recato in Questura per denunciare l’accaduto e le ragioni della sua perdita di autocontrollo; inoltre, a chiusura delle indagini, è stato sempre Immorlano a richiedere l’interrogatorio presso la Procura di Brindisi per ribadire la dinamica degli eventi. Dunque, la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (tecnicamente così definita dal codice di procedura penale, cosa diversa da una sentenza di condanna) ha tenuto conto sia della provocazione subita da Immorlano sia della sua volontà di collaborare sin da subito con gli organi di giustizia, sia nell’imminenza dei fatti sia dopo la chiusura delle indagini. La nota cui si replica non è – poi –  del tutto completa quanto a contenuto del dispositivo di patteggiamento poiché Immorlano ha goduto, in più, anche della sospensione condizionale della pena, beneficio che può essere concesso soltanto in presenza di determinati requisiti giuridici. Nella nota del collega, su espressa richiesta del Marolo, inoltre, si legge “la verità è stata ristabilita”.  In realtà è proprio Immorlano che ha iniziato a ristabilire la verità poiché – come sopra già precisato – egli non ha mai negato di aver aggredito il MAROLO e, per tale ragione, ha scelto il rito del patteggiamento per quanto concerne la parte finale dei fatti. Ricordo a tutti, però, che per quanto riguarda il pugno ricevuto in faccia dal mio assistito Immorlano Salvatore, è pendente il processo che vede Marolo Antonio imputato per i reati di minacce e lesioni legate dal vincolo della continuazione, circostanza non menzionata nella nota del collega Avv. Lillo su espressa richiesta del suo assistito. Dunque, è proprio Immorlano Salvatore, oggi, a gridare “la verità inizia a venire fuori!”.

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