Come semplice brindisino, nonché come vice coordinatore provinciale di Alternativa Popolare, non posso che esprimere tutta la mia contrarietà ad un bilancio ragioneristico e di pura lottizzazione partitica: un bilancio previsionale quale abile e artefatto gioco di prestigio, presentato in ritardo e con una documentazione puntualmente incompleta e mancante di numerosi allegati fondamentali. Un bilancio di Previsione non corrispondente alle esigenze di sviluppo economico, sociale e civile della città; un bilancio che ignora dolosamente la più importante infrastruttura del territorio, il porto; un bilancio che non risponde ai bisogni e alle attese di miglioramento della vita individuale, familiare e sociale degli abitanti; non migliora il livello di ospitalità per  un’auspicabile, ulteriore crescita delle presenze turistiche; non promuove lo sviluppo della occupazione, specialmente giovanile, non affronta i problemi del degrado sociale come dissesto stradale, inquinamento, verde pubblico.




Un bilancio che non affronta adeguatamente le esigenze di diritto allo studio, non mette fine ad una certa spesa parassitaria e clientelare; non risolve problemi sociali importanti come il recupero dei quartieri, della viabilità, dell’illuminazione stradale, della pulizia e servizi igienici sulle spiagge libere della litoranea, il trasporto scolastico. La verità invece è sempre la stessa, ovvero quella di un’amministrazione sempre più lontana dalle esigenze dei brindisini e sempre più distaccata dalla realtà quotidiana. Un bilancio redatto con il solo scopo di continuare a sostenere noti settori di interesse, prevedendo investimenti pari a zero euro per settori strategici della nostra città quali i Servizi relativi all’Industria, all’Agricoltura, al Turismo. Completamente dimenticato il problema sicurezza e quello di un diverso piano sociale, per nulla affrontata la questione drammatica dell’emergenza abitativa. Ecco perché mi chiedo: come può questa maggioranza continuare a parlare ai brindisini promettendo un rilancio dell’economia, dell’occupazione, del commercio e del turismo se non investe neanche un centesimo in questi settori?. Hanno vinto le passate elezioni comunali promettendo un mirabolante futuro per la nostra città, che si è palesato solo come una clamorosa bugia!. La verità invece è un’altra: e cioè una Sindaca assolutamente incapace di amministrare, di progettare, di rendere Brindisi competitiva ed autorevole a livello regionale e nazionale; una giunta politicamente approssimativa e inconcludente; la Sindaca, e con Ella la sua giunta, sta trascinando la città verso il baratro. Ritengo, convintamente, che la via del riscatto per questa splendida città sia la competenza, l’esperienza, la serietà, una consolidata educazione culturale e politica, la capacità di saper programmare a breve e lungo termine, dare corpo ad una Brindisi delle opportunità e non di semplice meta di servizi, di affermare la democrazia popolare e di far valere il bene collettivo al di sopra di quello individuale e di ogni altro interesse. Pertanto, ed in conclusione, la Sindaca, i suoi assessori, i partiti che la sostengono e i chi per lei, dopo un anno di inconcludente amministrazione e continua litigiosità, di improduttività politico-istituzionale, non possono che presentare l’unico atto di un bilancio fallimentare: le dimissioni!

Avv. Cosimo De Michele (Alternativa Popolare)




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  1. sicuramente positivo dal punto di vista politico, assolutamente criticabile da quello tecnico. Il Movimento Alternativa Popolare credo abbia un rappresentante in Consiglio e non mi pare che questi abbia svolto alcun intervento sotto i due aspetti, restando in linea, quindi, con i noti consiglieri di minoranza che hanno preferito presentare alcuni emendamenti, peraltro formalmente irregolari e comunque respinti e consentire alla maggioranza la presentazione di un emendamento, anche questo in forma irregolare, ma approvato,
    che ha modificato quello posto a base del DUP di riferimento della Giunta nell’adozione dello schema di bilancio. Neanche la volontà di leggersi il regolamento di contabilità e lo statuto comunale per conoscere l’iter da seguire nei casi di presentazione di emendamenti al bilancio: evidentemente sono soddisfatti dagli interventi per fini solo di curiosità che sono amati da alcuni cittadini. Bene ha fatto la Sindaca, per esempio, ad esercitare il mandato di non dover dare spiegazioni alle minoranze sulle motivazioni di una revoca assessorile : è atto che le appartiene. Altrettanto bene ha fatto quando non ha voluto dare spiegazioni circa allocazioni in bilancio di importi come quello di provenienza sconosciuto per il teatro Verdi: i dati contabili posti nel bilancio di previsione devono “parlare” e, ove così non fosse, sono presenti in Consiglio più soggetti tenuti a fornire risposte esaustive senza piangersi addosso.

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