Marino rindossi i panni del Primo tifoso, la politica smetta di dire cavolate

BRINDISI – “A proposito del palazzetto credo che sia utile che il Sindaco di Bari, Decaro, proponga alla federazione una deroga per tutte quelle società i cui comuni sono ormai in fase di approvazione del bilancio e piani triennali opere pubbliche. Anche perché i tempi per progettare ed avviare gare europee per la realizzazione dei palazzetti non sono compatibili con la scadenza imposta”. Questa la proposta irricevibile avanzata dall’Assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Brigante sulla sua pagina Facebook.

Anche il Presidente della New Basket Nando Marino, però, non brilla in realismo quando sostiene che un nuovo Palasport – oltre a garantire un ritorno economico – verrebbe proporzionalmente a costare quasi quanto l’ampliamento del PalaPentassuglia, in quanto dietro tale operazione potrebbero nascondersi intoppi legati alla vetustà della struttura che farebbero lievitare i costi. Tale dichiarazione, infatti, si scontra con la situazione economica del Comune: ai costi per la costruzione di una struttura da 5.000 posti, infatti, vanno aggiunti quelli per le opere di urbanizzazione e per gli espropri. Il famoso progetto del Palaeventi di Mennittiana memoria, oggi verrebbe a costare non meno di 12 mln di euro, ed è impensabile che possa farsene carico la sola Amministrazione comunale, la quale ha invece precise responsabilità rispetto al mancato ampliamento del PalaPentassuglia.

In questo momento è necessario che tutte le parti mostrino una particolare apertura mentale: a Marino vanno riconosciuti enormi meriti per quello che la società ha saputo produrre in questi splendidi anni, ma il suo apparente ostracismo non risulta costruttivo. E’ pertanto auspicabile che Marino svesta i panni del consigliere di opposizione e torni ad indossare quelli di Primo tifoso, fornendo il suo competente contributo in veste di ex Presidente della Lega e di candidato Sindaco.

La posizione di Marino viene sostanzialmente condivisa da Mauro D’Attis, il quale sostiene che l’Amministrazione comunale debba prendere il coraggio a due mani e percorrere la strada del PalaEventi, seguendo l’esempio dell’Amministrazione capeggiata da Mennitti. Anche in questo caso, però, sarebbe onesto dire che il Comune, all’epoca, si ritrovò tra le mani un tesoretto da 10 mln di euro, somma al giorno d’oggi impossibile da reperire per un Comune delle dimensioni di Brindisi. Così come sarebbe leale ricordare che l’ex Sindaco Consales provò a percorrere la strada del project financing, ma la manifestazione d’interesse ebbe scarsa fortuna.

Per non scontentare nessuno, è da considerare in egual misura demagogica la posizione assunta da Brindisi Bene Comune e dal Sindaco, i quali paventano la percorribilità della strada dell’Invimit. Mission di questo Ente è quella di ristrutturare beni pubblici e valorizzarli: ora, quale interesse potrà mai avere Invimit a ristrutturare e valorizzare un impianto come il PalaPentassuglia?

Allora, facciamo finta che tutti abbiano scherzato, godiamoci la Pasquetta e da domani ognuno abbandoni le proprie posizioni preconcette, i propri interessi personali e remi realmente verso l’obiettivo comune. La missione si presenta quasi impossibile, soprattutto perché richiede come prerequisiti l’amore per la città – sconosciuto a tanti degli attori di questa vicenda – ed una capacità politica della quale se ne sono perse le tracce. La perdita della Serie A rappresenterebbe una sconfitta per tutti: nessuno, a quel punto, potrà considerarsi esente da colpe.

Andrea Pezzuto
Redazione
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