Il Ministro De Vincenti colpito da Brindisi e dai suoi progetti da 178 mln. Entro l’estate un incontro a Roma per provare ad ottenere i finanziamenti

BRINDISI – Mentre Brindisi perdeva il suo Governo cittadino, un rappresentante del Governo nazionale – il Ministro per la Coesione territoriale e per il Mezzogiorno Claudio De Vincenti – partecipava ad un convegno in città per parlare delle occasioni di sviluppo della stessa. All’incontro non si è presentata Angela Carluccio, che probabilmente aveva subodorato la fine vicina del suo breve mandato; al suo posto ha presenziato l’Assessore alle Attività Produttive Raffaele De Maria, che nel proprio intervento ha parlato come se l’Amministrazione comunale fosse ancora in piedi, generando così l’ilarità dei presenti.




Il convegno, organizzato e ospitato dall’Asi, si è rivelato una buona occasione per notiziare il Ministro De Vincenti sulle aspirazioni della città e sui progetti futuri. Il compito di presentarli è spettato al padrone di casa, il Presidente Bianco, che ha snocciolato gli 8 progetti cardine sui quali puntare per garantire alla zona industriale servizi all’avanguardia, al porto uno sviluppo nel campo della logistica e del taffico commerciale, alla Cittadella della Ricerca un futuro finalmente luminoso, ai cittadini un contesto più salubre in cui vivere ed in cui creare nuove occasioni di sviluppo. Nel dettaglio si è parlato: del collegamento ferroviario tra la nuova stazione elementare e la rete ferroviaria italiana, che rappresenta l’unico intervento finanziato per Brindisi dal Patto per la Puglia; del banchinamento e del dragaggio dei fondali di Costa Morena Est, della realizzazione della cassa di colmata per contenere i fanghi rinvenienti dalle attività di pulizia degli stessi. Tale progetto è ritenuto urgente per garantire la funzionalità degli accosti di S. Apollinare e delle banchine di Costa Morena Est, e consentirebbe l’incremento del numero degli accosti e la possibilità di ripulire i fondali del porto depositando i fanghi nella apposita cassa di colmata; della piastra logistica integrata retroportuale, oggetto di un altro convegno promosso dall’Asi alla presenza della Regione, la quale in quella occasione si disse perplessa sulle possibilità di finanziamento dell’intervento; del recupero a fini di attività retroportuali dell’area dell’ex carbonile di proprietà dell’Enel, sulla quale sono state già effettuate le operazioni di bonifica; della messa in comune di alcuni servizi per le aziende dell’area industriale, così da ridurre i costi di produzione attraverso economie di scala ed aumentare i livelli di competitività; di interventi di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della rete stradale dell’area industriale; di un parco di torri minieoliche; delle opere di caratterizzazione del villaggio residenziale S. Pietro, delle analisi di rischio su siti specifici e della messa in sicurezza della falda freatica di Costa Morena e del Fiume Grande attraverso i 25 mln accantonati dal Governo per Brindisi; dell’utilizzo di aree produttive dell’area Sin già assoggettate a caratterizzazione ed investigazione ambientale  e risultate per gran parte scevre di inquinanti, eccetto che per la falda idrica o per alcuni punti specifici del terreno (“hot spot”). Tale intervento, dal costo di 1,5 mln, consentirebbe di concludere l’iter avviato con la Conferenza dei Servizi del giugno del 2014, nella quale fu completamente sbloccata la situazione di taluni terreni, mentre per altri (quelli sui quali insiste il progetto) è stato predisposto l’utilizzo previe prescrizioni residuali da ottemperare, quali appunto quelle testé descritte. I lavori indicati nel progetto, dunque, garantirebbero la restituzione definitiva di queste aree a nuovi insediamenti e nuove attività produttive; di un Hub della conoscenza e dell’innovazione (dal costo di 18 mln) da far sorgere nella Cittadella dellla ricerca, che vedrebbe così triplicare il numero del personale qualificato operante al suo interno.

Quanto prospettato ha favorevolmente colpito il Ministro De Vincenti: intanto per la coerenza progettuale e per la varietà dei campi interessati, ma soprattutto per la predisposizione di progetti atti ad implementare l’offerta nel campo dei servizi, andando così oltre la consueta richiesta di finanziamenti per le sole opere infrastrutturali. Il Ministro, che si è detto affascinato dalla bellezza del porto e colpito dall’importanza degli insediamenti produttivi di carattere nazionale ed internazionale presenti sul territorio, ha deciso pertanto di farsi promotore e coordinatore di un tavolo interistituzionale che vedrà coinvolti i ministri Calenda e Del Rio, così da discutere delle possibilità di finanziamento di quanto prospettato.

L’incontro è stato poi impreziosito dagli interventi: del Presidente dell’Autorità portuale Patroni Griffi, il quale ha annunciato che vorrebbe fare di Brindisi il primo Green port di Puglia, con tutte le ricadute positive in termini ambientali e di attrazione di nuovi traffici che ne conseguono; dell’Assessore regionale Capone; dell’oramai ex Prefetto Vardè (visibilmente emozionato), il quale ha affermato che porterà nel suo cuore la bellezza della città e lo straordinario affetto dei suoi cittadini; del Presidente di Confindustria Marinò.

La città prova insomma ad uscire dalla crisi attraverso la forza dei singoli che la compongono, ma senza una guida amministrativa forte ed un disegno politico illuminato sarà difficile tirarsi fuori dalle secche.

Andrea Pezzuto
Redazione

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