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TARANTO – Era una frangia della Sacra Corona Unita, quella smantellata stamane dalla Polizia di Stato nell’operazione “Impresa”, coordinata dalla Dda di Lecce. Un’associazione di stampo mafioso, hanno spiegato oggi in una conferenza stampa nella Questura di Taranto gli inquirenti, che, attraverso tre articolazioni collegate tra loro, esercitava la sua pressione criminale sui Comuni, tutti del Tarantino, di San Giorgio Ionico, Manduria, Grottaglie e Sava. Appalti, voto di scambio, estorsioni, detenzione di armi, tra i principali reati contestati. Arrestato il sindaco di Avetrana, Antonio Mino’, eletto nella primavera dell’anno scorso e finito ora in carcere; ai domiciliari il sindaco di Erchie Giuseppe Margheriti, il consigliere comunale di Erchie, Domenico Margheriti, ex assessore, l’ex presidente del Consiglio comunale di Manduria, Nicola Dimonopoli. Sono complessivamente 27 i provvedimenti cautelari eseguiti, 20 in carcere e 7 ai domiciliari, disposti dal gip del Tribunale di Lecce.

“Avvalendosi della forza di intimidazione, della capacita’ di controllo del territorio, l’organizzazione – promossa ed organizzata dagli indagati Antonio Campeggio, Francesco D’Amore e Giuseppe Buccoliero anche in collegamento con il noto esponente della Scu Alberto Lorusso – si e’ imposta su soggetti facenti parte del mondo dell’imprenditoria, del commercio e della politica locale, commettendo una pluralita’ di delitti di estorsione, riciclaggio di merce rubata , scambio elettorale-mafioso, riuscendo pure ad acquisire direttamente ed indirettamente la gestione ed il controllo di attivita’ economiche, come nel settore dei lavori pubblici, del movimento terra, delle associazioni del servizio 118 (a Manduria, Avetrana, Faggiano, Pulsano e San Giorgio Jonico) nonche’ della ristorazione”. Elementi di spicco sono risultati Antonio Campeggio di Manduria e Giuseppe Buccolieri di Sava, i quali avevano gia’ “un ruolo direttivo in seno alla frangia manduriana della Scu, ed in particolare di affiancamento a Massimo Cinieri durante la contrapposizione, alla fine degli anni ’80 e primi anni ’90, del gruppo da quest’ultimo capeggiato alla cosca di Vincenzo Stranieri (elemento di vertice della Scu).

Periodo – hanno detto gli inquirenti – in cui si registrarono delle vere e proprie lotte armate per il controllo delle attivita’ illecite sul territorio, culminate anche in omicidi o tentati omicidi di esponenti di vertice, sino alla scalata al vertice del Cinieri ed alla costituzione del sodalizio mafioso denominato “Sacra corona libera”, operante nelle province di Brindisi e Taranto”. Gli inquirenti hanno parlato anche di “arroganza criminale dei soggetti intercettati, che parlavano apertamente della azioni criminali gia’ compiute e rivelavano la loro appartenenza al clan, in uno scambio di opinioni col quale si voleva allo stesso tempo infondere il potere mafioso e capacita’ di assoggettamento verso i componenti delle altre articolazioni”. Numerosi gli episodi di estorsione contestati. Tra questi, la tentata estorsione operata da Campeggio, Agostino De Pasquale ed Erminio Vitillo (gli ultimi due destinatari, rispettivamente, della misura in carcere ed agli arresti domiciliari) nei confronti dei vincitori dell’appalto di realizzazione della 272esima Fiera Pessima di Manduria nel 2012, “costretti, dietro minaccia, a versare trentamila euro con la giustificazione peraltro, da parte di Campeggio, quale “responsabile di zona”, di dover accontentare persone di Bari, di Taranto e di Mesagne”. Analoghi episodi sono riconducibili sempre a Campeggio e a Davide Biasi /della stessa associazione e destinatario di misura in carcere), attuati ai danni di altri imprenditori di Manduria mediante richieste esplicite di denaro (dietro la promessa di protezione) oppure con l’invio di cartucce.




A dimostrare la potenzialita’ del gruppo e’ stata anche la disponibilita’ (al punto da offrirle in vendita) in capo a Campeggio, Lorusso e Vitillo di armi da fuoco, tra cui, hanno rivelato gli inquirenti, “armi automatiche predisposte per il tiro a raffica. Disponibilita’ di armi, occultate e tenute in luogo di deposito, legata pure alla commissione, sempre in forma associata, di piu’ delitti di vendita, cessione, distribuzione, commercializzazione, acquisto, ricezione, coltivazione ed illecita detenzione di sostanza stupefacente del tipo cocaina, eroina e marijuana, con Antonio Campeggio e Daniele Lorusso in qualita’ di promotori, dirigenti, organizzatori”.

Durante la conferenza stampa in Questura e’ stato evidenziato come “rilevante ai fini dell’inserimento e dell’infiltrazione del clan D’Amore-Campeggio nell’attivita’ del 118, consentendone l’allargamento del giro di affari, e’ stato l’ausilio di Antonio Mino’, attuale sindaco di Avetrana (Ta), destinatario della misura cautelare in carcere in relazione all’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa”. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti (2013) presidente dell’associazione ‘Avetrana Soccorso’ del 118, avrebbe fornito consapevolmente e volontariamente un contributo importante al rafforzamento del giro di affari, del prestigio e della fama criminale dell’articolazione rappresentata dal citato clan, mettendosi a completa disposizione degli indagati Campeggio e D’Amore, nonche’ degli altri esponenti della medesima articolazione, agevolando l’imposizione dell’assunzione del secondo, in qualita’ di autista, presso la postazione di San Giorgio Jonico, ai danni del presidente l’associazione Croce Verde Faggiano, ovvero provvedendo lui stesso all’assunzione di altri sodali indicatigli da Campeggio”. Per quanto riguarda poi il coinvolgimento di Nicola Dimonopoli, gia’ presidente del Consiglio comunale di Manduria, dimessosi venerdi’ da consigliere comunale di Manduria e ora ai domiciliari, “l’organizzazione mafiosa – rivelano gli inquirenti – ha procurato voti ad esponenti politici ad essa vicini, nell’aspettativa di ricevere in cambio favori e appalti pubblici, in particolare in occasione della competizione elettorale comunale di Manduria, per la elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale, tenutasi a maggio-giugno 2013. A fronte della promessa di ottenere l’appoggio elettorale, con procacciamento di voti raccolti mediante l’esercizio della forza di intimidazione dell’associazione”. In particolare Nicola Dimonopoli “assumeva nei confronti di Campeggio, capo della propria articolazione mafiosa, l’impegno a dare denaro con cadenza mensile”.

“Dimonopoli, che all’epoca dei fatti svolgeva servizio al pronto soccorso dell’ospedale Giannuzzi di Manduria, risulta aver concesso prestazioni “mediche”, facendo ottenere, sempre su richiesta di Campeggio, giorni di prognosi a persone a costui vicine e coinvolte in incidenti stradali, ed ottenendo in cambio un intervento da parte del primo nei confronti di coloro che, di seguito all’elezione, non volevano sostenerlo per la carica alla presidenza del Consiglio del comune di Manduria. E proprio al fine di ottenere i voti di preferenza in occasione delle elezioni amministrative manduriane del 2013 in favore della corrente politica che avrebbe dovuto sostenere – oltre che allo scopo di riaffermare il prestigio e il controllo del territorio -, Campeggio – hanno sostenuto gli inquirenti – ha esercitato il proprio autorevole intervento anche a favore di giostrai che a lui si rivolgevano affinche’ convincesse terzi soggetti proprietari a concedere loro l’autorizzazione a collocare il Luna Park nei terreni di proprieta’”. Agli arresti domiciliari anche Giuseppe Margheriti e Domenico Margheriti, rispettivamente sindaco ed ex vice sindaco del Comune di Erchie (Br), con Domenico Margheriti che all’epoca dei fatti era anche assessore alle politiche comunitarie, programmazione e bilancio, politiche sociali e pubblica istruzione, nonche’ attuale consigliere comunale. I due rispondono di corruzione aggravata “per aver ottenuto, a titolo di tangente, il pagamento di ottantamila euro, oltre che la promessa di ulteriori dazioni di danaro, dietro l’impegno ad agevolare l’assegnazione di futuri appalti di opere pubbliche, ed in particolare per aver agevolato l’assegnazione dei lavori di completamento delle infrastrutture primarie della zona Pip (opere per manti bituminosi, reti fognarie, pluviali e di pubblica illuminazione delle strade per un importo complessivo di circa 1 mln) alla ditta Tecnoscavi dei Pedone” (Pasquale Pedone e’ tra gli arrestati in carcere). Il sindaco Margheriti, inoltre, “avrebbe effettuato, sempre su richiesta dei Pedone, ripetuti controlli sui cantiere dove si stava realizzando un parco eolico, facendo in seguito pervenire alla Regione Puglia una segnalazione in cui esponeva (contrariamente al vero) alcune irregolarita’, emettendo pure un’ ordinanza di blocco dei lavori in argomento in danno della societa’ proprietaria dell’impianto (che rischiava di perdere i benefici sull’incentivazione dell’energia rinnovabile e l’autorizzazione concessa dalla Regione), il tutto dietro la promessa di consegna di una percentuale dell’importo del contratto di subappalto che l’impresa Tecnoscavi dei Pedone avrebbe ottenuto per l’esecuzione di lavori di movimento terra al parco eolico legati all’attivita’ di ostruzionismo posta in essere”.

I destinatari della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere:

BUCCOLIERO Giuseppe, nato a Sava (TA) di anni 48, attualmente ristretto presso il carcere di Sulmona.
CAMPEGGIO Antonio, nato a Manduria (TA) di anni 47
D’AMORE Francesco, nato a San Giorgio Jonico (TA) di anni 58
CARPENTIERE Luciano, nato a Brindisi di anni 51
BIASI Davide, nato a Taranto il di anni 39
DE PASQUALE Agostino, nato a Manduria (TA) di anni 49
LORUSSO Daniele, nato a Taranto di anni 38
MAZZA Gianpiero, nato a Manduria (TA) di anni 36, attualmente ristretto presso il carcere di Taranto;
MAZZA Vito, nato a Manduria (TA) di anni 40
MEROLLA Cosimo, nato a Francavilla Fontana (BR) di anni 48
MONTE Fabrizio, nato a Latiano (BR) di anni 48
PANARITI Cataldo, nato a Manduria (TA) di anni 38
PICHIERRI Cosimo Damiano, nato a Sava (TA) di anni 53
ROSSANO Massimiliano, nato a Bologna di anni 46, già assessore allo Sport, Spettacolo, Turismo, Tempo Libera del Comune di Manduria
SOLOPERTO Oronzo, nato a Manduria (TA) di anni 36
TROMBACCA Leonardo, nato a Manduria (TA) di anni 37
MINO’ Antonio, nato a Manduria (TA) di anni 57, attuale Sindaco del Comune di Avetrana (Ta)
PEDONE Pasquale, nato a Manduria (TA) di anni 63
DE SANTIS Riccardo, nato a Taranto di anni 49

Destinatari della misura coercitiva degli arresti domiciliari:

DIMONOPOLI Nicola, nato a Manduria (TA) di anni 52 (già consigliere comunale di Manduria – dimessosi lo scorso 30.06.2017);
MARGHERITI Domenico, nato a Erchie (BR) anni 58 (già Vice Sindaco ed Assessore del Comune di Erchie (Br), attuale consigliere comunale)
MARGHERITI Giuseppe Antonio Salvatore, nato a Brindisi il di anni 46 , attuale Sindaco di Erchie (Br)
MAZZA Gianluca, nato a Manduria (TA) di anni 23
MONACO Marco, nato a Mesagne (BR) di anni 24
PITARDI Giorgio, nato a Melpignano (LE) di anni 6

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