Tornare ai baci e gli abbracci.
Alle carezze e le strette di mano.
Tornare ad asciugarci l’un l’altro le lacrime e farci il solletico per ridere.
Mischiare i sudori negli sport di squadra, fare le riunioni seduti vicini per scannarci di sputi partiti per sbaglio, sternutire o tossire in pubblico senza che tutti gli sguardi ci lincino.
Toccarci insomma, toccarci per davvero, per un pizzico, un graffio o una mano morta.
Toccarci per amarci un po’ di più: dentro un letto di sesso o di passione, in aereo sopra il mondo appiccicati come sardine volanti, fuori o dentro il mare per condividere la salsedine, nel freddo di un inverno per scambiarci il calore migliore.
Sono ancora il passeggero di un treno chiamato vita e da questo sogno non voglio scendere. ~
#covid19
Emanuele Vasta 23.11.2020