Appello a non distrarsi dai nostri beni monumentali – di Stefano Erario

Poco meno di due settimane per decidermi di togliere personalmente un “berretto” dal busto bronzeo dedicato al concittadino, ed eroe, Cesare Braico, forse perchè speravo lo facessero altri o gli stessi operatori comunali, ma l’attesa stava diventando “snervante” e dunque ri-eccomi qua dopo tanto tempo (non ne avevo motivo), a denunciare un fatto increscioso che mi tocca particolarmente. Una attesa che ahimè conferma quanta poca attenzione abbiamo noi brindisini delle “nostre cose”. Detto così forse ci si intende meglio.

Una bravata? si certo, ma cosa ci racconta? Racconta di una città, una importantissima e bella città che, per onestà, solo negli ultimi anni si sta rimpossessando dei luoghi che per decenni erano stati lasciati al loro destino e questo merito va dato alla persona del Sindaco Riccardo Rossi e i suoi Consiglieri, al quale faccio i miei personali ringraziamenti, ma evidentemente tutto questo ancora non basta, ci vuole più attenzione anche da parte di tutti i cittadini.

Non credo sia passato inosservato, seppur il colore del berretto ben si accostava al colore del bronzo, lasciandolo confondere con il berretto “garibaldino” di cui ne fu Fiero il nostro Eroe Cesare Braico, magari ha fatto anche sorridere, ma a noi non poteva sfuggire come mai ci sono sfuggiti altri atti di vandalismo. In questo caso però, e per fortuna, si trattava di una bravata. Una “ragazzata” fatta però con una certa “maestria” in quanto, lo stesso “improprio” berretto era stato apposto fissandolo con della gomma da masticare, cosa che fa pensare che chi lo aveva apposto, voleva assicurarsi della tenuta. Una accuratezza che, speriamo, tenga l’autore, per opere personali di sartoria meno invasive e soprattutto che tengano conto dell’importanza storica e monumentale nel rispetto della Comunità. Voglio ricordare a Tutti che la legge è ben chiara su questi argomenti e che lo stesso ha rischiato “grosso” come recita l’Articolo n.733 del Codice Penale sul danneggiamento al patrimonio archeologico, storico nazionale (per fortuna non è questo il caso). Da molti anni mi occupo di queste tematiche col solo scopo di risvegliare l’interesse per la città, cosa riuscita con orgoglio, attraverso il lavoro svolto con l’Associazione Virgilio, di cui ne sono il fondatore, e che continua con forza e vigore attraverso l’attuale Presidente, Andrea Guadalupi, un interesse teso a risvegliare il nostro orgoglio di “Brindisini” amanti della nostra Città e della sua Storia millenaria fissata nelle pietre e nel cuore di ognuno di noi. Troppi anni classificati come “bui”, ci avevano reso indifferenti e oserei dire anche menefreghisti di ciò che, adesso, va vissuto, rivalutato e guardato con altri occhi. Le nuove generazioni hanno accolto con passione quello che abbiamo trasmesso, a tal punto da essere citati nei loro racconti che furono e sono miei personali studi. Dunque chiudo questo doveroso intervento augurandomi che quanto riportato pubblicamente, possa far desistere coloro che vorranno in futuro “scherzare” con le cose serie, e che i cittadini, stiano più attenti nell’interrompere tali gesti magari segnalando tempestivamente l’accaduto alle forze dell’ordine.

Con l’occasione, rinnovo pubblicamente il mio invito già presentato all’Architetto, Maurizio Marinazzo, del settore Lavori Pubblici, Servizio Manutenzione Beni monumentali del Comune di Brindisi,  per un pronto intervento di restauro dello stesso monumento, ringraziandolo per aver, allo stesso modo, accolto con favore quello fatto in “camera caritatis” cioè nel far curare la pulizia del giardino circostante.

Amate la vostra Città come la amo io, come la amano tantissimi brindisini e come hanno imparato ad amarla tutti coloro che la visitano.

Stefano E. Erario

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