BRINDISI – Corsa, che corsa!

E’ il brindisino del momento, Daniele Corsa, 20enne, che ha già polverizzato qualsivoglia record nei 200 e 400 piani, diventando il più veloce atleta italiano.

Il giovane atleta, dell’ASD Folgore, ha stabilito record personali nei campionati di società disputati a Matera circa una quindicina di giorni fa, grazie ai quali è riuscito a staccare il pass per i prossimi Campionati Europei di atletica leggera, in programma a luglio, in Polonia. Ma non è tutto. Daniele è anche campione italiano indoor nella categoria promosse ed ha conquistato il bronzo nei campionati assoluti indoor di febbraio scorso. Ora, il brindisino sta sostenendo ancora diverse sedute di allenamento, per fronteggiare l’iter che porta agli Europei Under 23 ed inseguire l’obiettivo delle Olimpiadi di Tokyo 2020 (a giugno sarà a Lille, in Francia, per la Coppa Europa per Nazioni).

Allenamenti che Corsa sta svolgendo presso il Campo Scuola Montanile, sito in contrada Masseriola, sotto l’attenta ed esperta guida dell’allenatore Pino Pagliara e del tecnico Bruno Stasi. Però, è impresa ardua. La preparazione? No, farla in quel luogo.pista masseriola 4

Già, perché la pista di atletica in questione versa in condizioni davvero disastrate e Corsa, così come anche altri atleti, non riesce a percorrerla senza incappare in buche e fossi disseminati qua e là. Al suo interno, quando piove, si creano pozzanghere ed i cordoli della pista sono spaccati in diverse punti, quindi, pericolosi.

La struttura è stata inaugurata nell’agosto del 1981 ed è stata designata come pista omologata, capace di ospitare qualsivoglia manifestazione internazionale. Infatti, aprì i suoi cancelli in occasione dell’evento di atleti junior Italia-Jugoslavia. Poi, ci sono stati ben due meeting con il compianto Pietro Mennea (detto ‘La freccia del Sud’), il quale si esibì anche nel 1985. In seguito, anche un altro incontro internazionale femminile tra Italia, Spagna e Grecia ed uno tra Puglia ed Emilia Romagna. Ma potremmo scrivere tanti altri prestigiosi eventi sportivi. Tutto questo, è accaduto quando la pista rispondeva ai requisiti del regolamento internazionale FIDAL. In poco tempo, tutti i soldi investiti sono andati in fumo, in barba al titolo di ‘Città Europea dello Sport’ 2014.

“La pista non è stata più manutenuta – afferma Stasi – e sono venuti fuori una serie di problemi. Il manto sollevato a causa delle radici degli alberi, presenti vicino la prima corsia. Gli attrezzi in dotazioni sono o persi o non funzionanti e non omologati per una gara internazionale. Quindi, quelli che si usano sono stati comprati dalle società. Il Comune non fornisce nulla. Il soffitto degli spogliatori potrebbe crollare perché penetra acqua quando piove. Addirittura, in alcuni punti delle corsie c’è un vero e proprio taglio di circa 20 centimetri. Per quanto riguarda Daniele, non riesce ad effettuare decenti test per colpa di questa pista”.

Ricordiamo che l’impianto sportivo, unico in tutto il sud-Italia, è stato costruito a seguito di un vecchio progetto campi-scuola, destinando all’Amministrazione comunale 900 milioni del vecchio conio, 200 milioni messi a disposizione dal CONI e 100 milioni altri dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Chi ci governa quando si deciderà a dare il giusto valore allo sport ed ai nostri giovani? A giovarne, come sempre, non sarebbe il singolo, ma l’intera collettività e la città stessa. Dovrebbe intervenire il neo assessore allo sport Elena Marzolla per ridare lustro ad un impianto unico in tutto il Meridione.

Tommaso Lamarina
Redazione

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