Xylella, Amati e Pentassuglia: “817 piante infette non ancora estirpate, nonostante la scadenza dei termini. Si sta procedendo sulle due piante di Fasano”

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“Al 16 settembre risultano non ancora estirpate 817 piante infette da Xylella, su un totale di 1251, oggetto di ordinanze d’estirpazione già abbondantemente scadute. Nel frattempo, grazie alla disponibilità dei proprietari, oggi sono stati avviati i trattamenti preliminari per l’estirpazione delle due piante infette di Fasano. In questa ingarbugliata vicenda sembra un record di virtuosismo”.
Lo comunicano i Presidenti delle Commissioni regionali bilancio e attività produttive, Fabiano Amati e Donato Pentassuglia.
“Su un totale di 39 ordinanze per 1251 piante di ulivi infetti, con scadenza del termine per adempiere dal 7.02.2019 al 26.09.2019, risultano estirpate 434 piante. Di queste, 393 sono state estirpate dall’Arif e 41 dai proprietari. Ne deriva che ad oggi risulta un’inadempienza per 817 piante. Questo quadro di ritardi, peraltro non nuovo, per una patologia vegetale così aggressiva non è ammissibile – rimarcano Amati e Pentassuglia –. Un eccesso di burocratizzazione mantenuto nella logica delle carte e posto a prescindere dalla realtà, unito a numerose interferenze, timidezze e omissioni, è ciò che ha portato il batterio nel pieno della Piana degli ulivi monumentali”.
“E se da un lato la pronta disponibilità dei proprietari degli ulivi di Fasano lascia presagire un profondo cambio di metodo – concludono – restano intatti i problemi all’interno dell’amministrazione pubblica. Per quanto il ruolo di Cassandre è decisamente fastidioso, non smetteremo di denunciare i problemi e proporre soluzioni, sino a quando ci resterà l’ultima speranza di contenere la diffusione del batterio”.

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