BRINDISI – Una rotatoria in Viale Arno per migliorare la viabilità di accesso alla zona portuale di imbarco dei traghetti e, contestualmente, per garantire maggiore sicurezza agli utenti della strada. Il progetto, che porta la firma dei due istruttori tecnici del Settore Trasporti e Mobilità Urbana – l’ingegnere Gianluca Cuomo ed il geometra Massimo Di Maio – è stato candidato dall’Amministrazione nell’ambito del “Programma di Cooperazione Transfrontaliera Grecia-Italia Interreg V-A”. L’elaborato, che prevede una spesa presunta di 420mila euro, riguarda la realizzazione della rotatoria sulla Via Provinciale per Lecce – Viale Arno.

Il progetto, presentato dall’Amministrazione ed i cui termini scadevano lo scorso 15 ottobre, rientra nel cosiddetto “Asse 3” (Sistema dei Trasporti Multimodale sostenibile che investe in progetti di promozione a livello transfrontaliero del trasporto marittimo, finalizzati al migliore coordinamento tra gli stakeholders nel settore dei trasporti). Durata massima 24 mesi, con un minimo di 3 fino ad un massimo di 5 partner coinvolti ed un budget che un minimo di 600.000,00 euro fino a 3.000.000 euro per l’Asse 3, “qualora i progetti prevedano interventi di natura infrastrutturale”.

rotatoria

Ma in che cosa consiste? L’intervento riguarda la realizzazione di una rotatoria lungo via Provinciale per Lecce in corrispondenza con l’intersezione con viale Arno, in una area di accesso alla zona portuale di imbarco dei traghetti. La progettazione nasce dalla esigenza di garantire un più agevole accesso all’area, caratterizzata da una intensa attività veicolare, visti gli ingenti spostamenti di collegamento non solo tra i due ‘centri’ Zona Industriale-Porto e Brindisi, ma anche centri limitrofi in direzione Sud che utilizzano questa via preferenziale rispetto alla S.S. N. 613 Brindisi-Lecce. Non solo. La rotatoria garantirebbe, contestualmente, adeguati livelli di servizio e standard di sicurezza agli utenti della strada. Difatti, con tale intervento si eliminerebbero le criticità legate all’alta pericolosità delle intersezioni stradali a raso presenti in zona, dove – nonostante la segnaletica esistente – continuano a verificarsi numerosi incidenti stradali, anche gravi.

“L’utilizzo della rotatoria attraverso la canalizzazione del traffico nel flusso circolare, che ruota in senso antiorario intorno ad un’isola centrale non transitabile – si legge nel progetto – consentirebbe di trasformare gli attraversamenti di correnti in manovre di scambio, che si svolgono con velocità variabile in funzione dei volumi di traffico e delle dimensioni della rotatoria, evitando la regolazione semaforica; mentre le manovre d’immissione e d’uscita si risolvono unicamente con svolte a destra, riducendo il rischio di incidenti. La rotatoria, pur consentendo l’efficace smistamento dei veicoli, svolge un’azione moderatrice con riferimento alla velocità di marcia delle singole correnti di traffico, data la necessaria modifica di traiettoria, che tutti i veicoli circolanti devono rispettare. Inoltre essa prevede l’arresto dei veicoli in corrispondenza della sezione d’ingresso, in maniera tale da consentirne l’ingresso solo nel momento in cui la corrente veicolare presente lo consente. In questo modo, si ritiene di poter affermare di migliorare non solo l’efficienza delle intersezioni a raso, ma anche e soprattutto la sicurezza della circolazione, garantendo adeguati livelli di servizio agli utenti della limitrofa area portuale ed a quelli in ingresso ed uscita dalla zona sud della città di Brindisi”.

L’inserimento della rotatoria, tuttavia,  implicherà l’occupazione di porzioni di suoli limitrofi alla sede stradale, di proprietà in parte pubblica ed in parte privata. Per questi ultimi, si dovrà procedere all’esproprio.

 

Redazione

1 COMMENTO

  1. Sarebbe il momento che nelle more dell’approvazione del PUG si prepararsi un piano di recupero per tutta la zona fino alla Opel!

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