TORCHIAROLO – La IVX edizione del “Cammino per Leuca” ha inaugurato il percorso della via Francigena che attraversa il territorio che ricade nel Comune di Torchiarolo.

Di seguito l’intervento sul tema del sindaco Nicola Serinelli:

Succede spesso, soprattutto nei momenti di maggiore impegno (e sofferenza), quando tutto sembra crollarci addosso e ci si sente impotenti nel rendere risposte concrete alle tante attese delle persone e delle famiglie che ti sono state affidate, di mettere in moto la molla dei sentimenti, lasciando per un attimo quella della ragione, e ripercorrere i sentieri della memoria che sono poi gli stessi che hanno caratterizzato la nostra vita sin da quando eravamo bambini.

Proprio in questi momenti (soprattutto per chi, come me,è chiamato ogni giorno a stare in trincea, perciò esposto ad ogni tipo di rischio … e di tiro/bersaglio) avverto il desiderio di inseguire i percorsi del cuore per poter attingerela forza e il coraggio necessari per dare senso al mio andare,ragione e speranza alla fatica quotidiana,rivedendoi luoghi che più e meglio di altri hanno segnato la miainfanzia.




Ho avuto l’onore e la gioia di tagliare idealmente il nastro di una rilevante tappa nel firmamento culturale della mia  città, inaugurando il sentiero della Via Francigena che (almeno per il tratto che interessa i nostri territori) collega Brindisi a Santa Maria di Leuca (De finibusterrae). Una tappa importante che abbiamo voluto sostenerecon entusiasmo e con tenacia, convinti della necessità di promuovere cultura, ponendo la stessa al primo posto nella scala dei nostri impegni istituzionali perchè ritengo che dalla promozione culturale, da una rinnovata visione della vita, si possano creare condizioni di sviluppo di ogni paese  che determinerà conquiste sociali e anche occasioni di crescita economica. Penso per esempio al reddito che potrà procurare lo sviluppo agri/turistico in una realtà come la nostra che annovera ricchezza naturali invidiabili; miniera ancora da esplorare (campagne servite da viabilità rurale, elettrificate, area archeologica, marine). Accogliendo i Pellegrini che anche quest’anno percorreranno i sentieri del mio territorio, liinviteròa derogare anche solo per poche ore dall’itinerario programmato,che è anche itinerario di fede, per condurli nei luoghi della nostra memoria (il Santuario di Galeano, il comprensorio dell’antica Valesio, La Cappella della Madonna dei Sette Dolori, quella del SS. Crocifisso, di Santa Elisabetta), sperandoche gli amici Pellegrini riprendano il percorso che li condurrà a Santa Maria di Leuca con maggior entusiasmo e carica di fede.

Quando il cuore si gonfia di ansia e spesso trasuda sangue e lacrime nell’assistere alle criticità che interessano la mia comunità (mancanza del pane quotidiano, giovani senza lavoro e senza prospettive di vita,famiglie che non ce la fanno più a tirare la carretta, territorio esposto a diverse problematiche ambientali che rendono difficoltosa l’ordinaria gestione dei problemi del paese),è proprio allora che mi viene naturale ripercorrere i sentieri del cuore che sono poi quelli della mia memoria . Sono purtroppo sempre più rari i giorni in cui riesco a ritagliarmi piccoli  spazi di tempo per sostare vicino la cappella della Madonna dei Sette dolori, tappa  significativanell’economia di fede e di tradizione della nostra terra; per poi transitare in quella del SS.mo Crocifisso, della Madonna di Galeano, percorsi del cuore, ma anche segni tangibili posti lì dai nostri antenati non a caso, capaci di  infondere coraggio, speranza, ottimismo, fiducia… soprattutto quando le nubi si addensano, quando lungo i sentieri della quotidianità si inseriscono le cattiverie di chi è abituato a far male, fomentando (soprattutto con i nuovi strumenti della comunicazione sociale) la cultura dell’odio, del risentimento, del pregiudizio. Il pensiero corre inevitabilmente alle antiche passeggiate a piedi, con gli amici di cordata o con le bici su tratti sterrati intrisi non tanto dalla polvere quanto dal profumo dell’uva o delle more che sembrano coperte stese sui  muretti a secco … corre alla ricerca diindividuare anche solo un lembo di terra tra gli alberi d’ulivo per poter dare due calci al pallone, tra amici, promuovendo quella cultura della relazione che è stata vitale per noi stessi e le nostre generazioni. La memoria di quei ricordi risveglia anche le tante solitudini di oggi anche all’interno delle nostre famiglie. Non riusciamo più a curare i rapporti umani che sono poi la base, il cemento, di una comunità vivibile;  è proprio in quel momento che si fa più forte la voglia di ripresa per una ricarica che parte dal cuore per proiettarsi verso i problemi in vista di una loro soluzione.

Sin dalla mia prima esperienza da sindaco (anni 80) ho cercato di attingere dall’esempio di chi, prima e meglio di me, aveva incarnato simile incarico;figure rilevanti per me sono state don Sturzo, sindaco di Caltagirone e Giorgio La Pira, sindaco di Firenze.  Dal loro stile di vita, dal loro esempio ho compreso quanto fosse vero il pensiero secondo cui le città non si costruiscono solo con le opere e i servizi (che, soprattutto oggi, rientrano tra le competenze a carico degli uffici e di quanti, negli uffici, sono preposti e pagati per la gestione dei problemi), ma attraverso un tessuto sociale forte, capace di promuovere relazioni umane autentiche che costituiscono i capisaldi del proprio sviluppo.

Una comunità civile unita, così come la singola famiglia (un paese altro non è se non la somma delle famiglie sul territorio) diventa fonte del proprio  sviluppo, del proprio progresso e della propria serenità sociale.

Sento perciò di trasmettere simili sentimenti alla mia comunità, spesso travagliata nel suo percorso, invitandola a fare tesoro della fede e delle tradizioni dei nostri padri … di quanti, prima di noi e in contesti peraltro difficilissimi nei quali si era orfani quasi di tutto, persino del pane quotidiano, sono stati protagonisti di storia,  lasciandola in eredità a noi che abbiamo il dovere di trasmettere energia, coraggio, fiducia e speranza soprattutto alle nuove generazioni.

Nicola Serinelli (Sindaco di Torchiarolo)

 




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