Come dipendente di un’azienda del settore, avverto il dovere di non tacere in merito all’annunciato disastro che si sta consumando nel settore aeronautico del territorio brindisino in particolare, ma della Regione Puglia in generale.
Con la fine del 2016 e l’inizio del 2017, le PMI aeronautiche brindisine si trovano estromesse dal processo produttivo con oltre 700 unità lavorative messe alla porta per effetto degli esuberi strutturali (quindi non facilmente gestibili con ammortizzatori sociali a tutela del rapporto di lavoro) figli del calo di commesse e dei carichi di lavoro di questo peculiare settore produttivo.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti: diverse imprese locali legate alla produzione aeronautica, stanno rischiando la sopravvivenza (è di questi giorni la notizia ufficiale della dichiarazione di fallimento di una importante Azienda dell’indotto locale brindisino e della vendita all’incanto di un’altra).



Le cause della grave situazione attuale non devono, però, ricondursi esclusivamente al noto cambiamento della politica industriale del Gruppo Leonardo (ex Alenia Finmeccanica) sul nostro territorio, con internalizzazione di molte attività in precedenza oggetto di commesse in favore delle imprese locali; a parere di chi scrive, una grossa fetta di colpe va attribuita all’assenza di supporto da parte delle Istituzioni Nazionali, nonché dalla mancanza di fattiva collaborazione tra politica locale e parti sociali (Organizzazioni Sindacali ed Associazioni Datoriali) nella individuazione di percorsi per tutelare la qualità del nostro tessuto di imprese che operano nel settore per consentire l’accesso a proposte contrattuali e commesse da parte di operatori internazionali. A tal proposito concordo con chi da qualche tempo predica la necessità di superare la cultura dell’individualismo per dar spazio a ipotesi di raggruppamento (consorzi, reti di imprese, ATI ed altro) per aumentare la capacità produttiva e garantire alta specializzazione in termini sia di organizzazione della produzione e della logistica, che commerciale; a tutto ciò, dovrà necessariamente affiancarsi una politica che consenta la fruibilità di strumenti d’ausilio alle piccole-medie imprese: si pensi all’accesso al credito per investimenti produttivi, nel caso di aziende in temporanea crisi finanziaria, o a Piani Formativi finanziati per l’alta specializzazione nel comparto aerospazio etc.
Non c’è più tempo per tentennamenti e rinvii, se non si agisce con celerità il rischio imminente è quello della scomparsa delle nostre PMI nell’arco di qualche anno; la conseguenza di tutto ciò, sarà l’aggravarsi della già preoccupante crisi occupazionale.

Non basta ergersi a protagonisti, giusto per farsi notare, e fare proclami attraverso articoli, interviste e video su testate locali che restano fini a se stessi e non producono alcuna soluzione al problema. Sarebbe utile convocare un tavolo a livello nazionale con la partecipazione dei rappresentanti del governo, della regione, degli enti locali, dei sindacati e rappresentanti delle aziende interessate a vari livelli sia da clienti e sia come fornitori di servizi.

Con il movimento a cui appartengo, organizzeremo a breve un meeting di lavoro a cui saranno invitati a partecipare i rappresentanti del distretto aerospaziale.

Cristian Saponaro – Mdp Art.1

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