BRINDISI – Lo dice la legge: chiunque occupi il suolo pubblico è tenuto al pagamento di una tassa (TOSAP). Nulla quaestio; un concetto che fila. Eppure non è così semplice come si possa pensare, perché c’è un po’ di confusione tra chi è tenuto a pagare e chi, invece, no.

Tutto è partito pochi giorni fa, quando il presidente provinciale del CSI (Comitato Sportivo Italiano), Francesco Maizza, ha dichiarato che fare sport a Brindisi è impossibile ed ha contestualmente annullato l’evento che si sarebbe dovuto tenere il prossimo 21 maggio, dal titolo ‘Più Sport: Il Centro Sportivo Italiano per i giovani’, a causa del ritardo con cui è arrivata l’autorizzazione comunale e la esosa richiesta di pagamento dell’occupazione del suolo pubblico.




A volerci vedere chiaro per primi sono stati i due consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Stefano Alparone ed Elena Giglio, che, tramite una nota, hanno sollevato forti dubbi in merito alla condotta dell’Amministrazione comunale sulla TOSAP, che, a loro dire, utilizzerebbe, di fatto, due pesi e due misure a seconda dell’interlocutore. Infatti, all’evento del CSI, il Comune, oltre ad aver dato il via libera dopo ben due mesi (sino ad allora silente), ha chiesto il pagamento della TOSAP, seppur dimezzata del 50%. Altra sorte, invece, quanto a tempistica e non solo, hanno avuto altre richieste. Parliamo dell’ottenimento delle relative autorizzazioni, per esempio, agli organizzatori dell’evento ‘Primo Maggio al parco del Cillarese’, i quali hanno protocollato la richiesta il 21 aprile ed ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo del parco lo stesso giorno, senza, però, che venisse loro richiesto il pagamento della tassa sull’occupazione del suolo pubblico. La ratio dei nostri amministratori appare incomprensibile, atteso che il presupposto ai fini dell’imposizione della TOSAP si individua nell’occupazione, a qualsiasi titolo, di un bene pubblico con conseguente sottrazione dello stesso all’uso indiscriminato da parte della collettività. Per questo, abbiamo cercato di capirne di più, ascoltando il capo di gabinetto, Nicola Zizzi.

Al dottor Zizzi, in primis, abbiamo chiesto il motivo per il quale agli organizzatori dell’evento del primo maggio al Cillarese non sia stata avanzata alcuna richiesta di pagamento: “La TOSAP è una imposta che si paga sull’occupazione del suolo pubblico, inteso come strade e piazze – afferma Zizzi – mentre, per il parco urbano, così come per un contenitore comunale (teatro o sala), si paga una concessione, perché non è una pubblica via. Sinceramente non so se non sia stata pagata neppure una concessione, perché non conosco l’atto. Conviene verificare all’Ufficio Lavori Pubblici”. Ma cosa c’entrano i Lavori Pubblici? Si tratta di una imposta che discende dalla legge e non ha nulla a che fare con quel settore specifico. Ma andiamo avanti.

A Zizzi abbiamo chiesto anche come mai al CSI si era deciso di dimezzare l’imposta (al 50%), mentre per altri eventi è stata pagata la cifra per intero: “Il Comune manda gli atti alla società di riscossione (Abaco, ndr) che, in base alle caratteristiche dell’evento applica una tariffa soggetta ad uno sconto che varia a seconda della natura dell’evento (se sociale o commerciale) ed a seconda del suo pagamento anticipato o meno”.

Bene. Però, innanzitutto va rimarcato che a Brindisi non esiste alcun regolamento che disciplini il quantum dell’imposta in questione (ci riferiamo agli eventi sportivi, ndr). Tanto è confermato dalle evidenti incongruenze nella quantificazione del suo corrispettivo da parte dei preposti ai lavori. Una cosa è certa: non vi è uniformità di trattamento economico e la cosa lascia un tantino perplessi. Infatti, alcune associazioni sportive hanno usufruito di uno sconto pari all’80%, laddove al CSI è stato chiesto solo il 50% in meno. Inoltre, per il campionato nazionale di tango, svoltosi al Teatro Verdi, non è stato chiesto alcunché, né a titolo concessorio (il regime giuridico indicato dal dott. Zizzi), né a titolo di TOSAP.

In aggiunta, il D. Lgs. 15 novembre 1993, n.507, rubricato: ‘Revisione ed armonizzazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province, nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, a norma dell’art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. 421, concernente il riordino della finanza territoriale’, però, sembra dire altro rispetto a quanto riferito da Zizzi. Infatti, come evidenziato sopra, l’imposta è dovuta per la semplice occupazione, di qualsivoglia natura, di spazi ed aree pubbliche, quindi, non solo per strade e piazze.

Per completezza, va detto che alcuni Comuni hanno eliminato la TOSAP, sostituendola con la COSAP, che prevede il pagamento solo per eventi commerciali, dunque, non per quelli sportivi o di natura culturale. Perché non fare tesoro di questo?

L’evento del CSI sarebbe stato una promozione del territorio, che avrebbe portato 350 ragazzi, con annesse famiglie, ad animare i Corsi cittadini.

Forse, sulla materia, sarebbe il caso di fare chiarezza una volta per tutte. Non dovrebbe risultare così difficile…




Tommaso Lamarina
Redazione

1 COMMENTO

  1. La semplice risposta è tutta in un proverbio: Non c’è peggior sordo………! Alla fine vi si darà anche dei “visionari”.

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