ROBERTO QUARTA: “RESTITUIAMO ALLA CITTÀ LA SECONDA COLONNA”

In qualità di Consigliere Comunale di Brindisi, mi rivolgo alla cittadinanza e alle istituzioni con una proposta di profondo significato storico e culturale per la nostra amata città. La Colonna Romana, terminale della Via Appia e simbolo identitario di Brindisi, ci parla non solo del nostro passato ma anche delle potenzialità e delle aspirazioni future della nostra comunità. La perdita, nel lontano 1528, di una delle due colonne che originariamente segnavano questo punto finale, ha lasciato una cicatrice nel paesaggio urbano e nella coscienza collettiva dei brindisini. La mia proposta mira non solo a ricucire una “sottrazione storica”, ma anche ad avviare un processo di rinascita culturale e simbolica per la nostra città. Essa consiste nella creazione di un tavolo di lavoro partecipato, un organismo temporaneo di studio e discussione che coinvolga attivamente storici, esperti in materia di patrimonio artistico, docenti di storia dell’arte, rappresentanti delle istituzioni locali, della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, nonché la comunità brindisina attraverso le sue realtà rappresentative associative. Il duplice obiettivo del tavolo di lavoro sarà, da un lato, di avviare una discussione approfondita sulla fattibilità della ricostituzione della seconda Colonna Romana, esaminando tutte le implicazioni tecniche, storiche, culturali e finanziarie; dall’altro, di verificare il sentiment della comunità brindisina riguardo a questa iniziativa, ascoltando le voci, le considerazioni e le valutazioni dei cittadini in merito al progetto. Ritengo sia fondamentale coinvolgere la cittadinanza in questa fase iniziale, poiché il progetto della Seconda Colonna è prima ancora che un atto di recupero patrimoniale, un simbolo forte della nostra identità e delle nostre aspirazioni future. Il tavolo di lavoro sarà quindi incaricato di organizzare incontri pubblici, dibattiti, sondaggi e ogni altra iniziativa intesa a raccogliere il più ampio consenso e partecipazione attorno all’idea della ricostituzione della Colonna. Inoltre, considerata la rilevanza del progetto e le sue potenziali ricadute sul piano culturale, turistico ed economico, sarà necessario esplorare la possibilità di coinvolgere partner privati, comprese le multinazionali presenti sul nostro territorio. Questo approccio guarda a un modello di sinergia pubblico-privato che possa garantire le risorse necessarie alla realizzazione del progetto, nel rispetto del patrimonio storico e culturale della città di Brindisi.

Si tratta di un’ambiziosa visione per il futuro che mira a a restituire all’intera città la sua originale identità. Un progetto con il potenziale di trasformarsi in catalizzatore di rinnovamento e sviluppo, influenzando positivamente l’immagine di Brindisi, sia a livello nazionale che internazionale. Ricostituire la seconda Colonna significa prima di tutto riaffermare il ruolo storico di Brindisi come punto di congiunzione tra Oriente e Occidente, rinvigorire il legame con la Via Appia e recuperare la primazia di Brindisi nel contesto delle rotte mediterranee. La presenza di entrambe le colonne avrebbe il significato di ricostituire l’indivisibilità, non solo teorica, un’opera architettonica che per secoli ha definito l’identità di questa città, fungendo da emblema di civiltà e di scambio culturale.

Dal punto di vista culturale, la ricostituzione della colonna offrirebbe nuove opportunità per attività educative, ricreative e turistiche: musei, scuole e guide turistiche potrebbero arricchire i loro percorsi didattici con la storia della Colonna e i suoi riflessi per Brindisi, richiamare turisti e studiosi interessati al patrimonio storico della città e della Via Appia. Inoltre, il progetto potrebbe stimolare la creazione di eventi culturali, mostre e festival che evochino l’eredità romana di Brindisi, contribuendo a vivacizzare l’economia del territorio.

Sul piano sociale, la restituzione della Colonna alla città rappresenterebbe un forte messaggio di coesione e identità comunitaria. Il coinvolgimento attivo dei cittadini nella discussione e nella realizzazione del progetto potrebbe rafforzare il senso di appartenenza e di orgoglio, riconnettendo le persone con il loro patrimonio storico e culturale. La partecipazione collettiva al progetto sarebbe un esempio virtuoso di come la comunità possa unirsi per raggiungere obiettivi memorabili, promuovendo al contempo valori di inclusione e di dialogo interculturale.

Dal punto di vista economico, la ricostituzione della Colonna potrebbe generare un impulso sensibile per il turismo, attrarre investimenti e creare nuove opportunità di lavoro, specialmente in settori legati alla cultura, al restauro, al turismo e ai servizi. Inoltre, il coinvolgimento di partner privati e multinazionali nel progetto potrebbe aprire la strada a nuove forme di collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, con benefici a lungo termine per l’intero tessuto economico della città.

Il progetto può segnare di fatto un’opportunità unica di riscatto culturale e di rinascita. Attraverso la costituzione del tavolo di lavoro, sarà possibile porre le basi per un dialogo costruttivo e inclusivo che permetta di trasformare un sogno secolare in una realtà concreta. L’idea di costruire la seconda Colonna, se da una parte ricompone una pagina strappata della storia, dall’altra è in grado di generare processi virtuosi che infondano nei cittadini un nuovo senso comune: processi fatti di idee, visioni e supporto e destinati a scrivere un nuovo capitolo nella storia della nostra città, una storia di rinnovamento e di orgoglio condiviso.

Roberto Quarta
Consigliere Comunale FdI

 

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