Lettura di un racconto autobiografico e di poesie di Vittorio Bodini: anni e protagonisti della “nascita” del Salento

LECCE – Il reading è stato pensato e scritto nella forma della narrazione autobiografica, che intende soprattutto usare la forma del racconto personale che incontra, in qualche modo, anche contenuti generalmente inseriti in un saggio a tema.

In questo caso il tema è quello del Salento, ovvero del periodo nel quale questa parola iniziò a circolare nella vecchia Terra d’Otranto e divenne meno vaga ed approssimativa. In buona sostanza a partire dagli anni settanta del vecchio secolo, quando anche se non soprattutto, grazie alla grande poesia del leccese Vittorio Bodini, più chiari e più suggestivi furono i riferimenti identitari da ascrivere alla subregione Salento. In qualche misura fu proprio la poesia del nostro grande ispanista, di Vittorio Bodini, che insieme alle tante voci di poeti e scrittori, ma poi anche uomini di teatro, di cinema e di cultura insieme, di terra salentina, che consentì il primo “impasto” e la nascita di quel mito, talora anche esagerato, che raccontò e stabilì quali erano i contorni antropologici, magici, storici, umani e quindi letterari e poetici che tendevano a far divenire la composita vecchia Terra d’Otranto come “un’altra Puglia”, ovvero una della Puglie che convivevano almeno con la Terra di Bari e di Capitanata nella grande regione Puglia. Il racconto di Mimmo Tardio è una emozionata narrazione che, partendo dalla sua personale esperienza prima di studente universitario presso l’Università di Lecce e poi allievo e collaboratore del prof. Ennio Bonea, delinea i veri protagonisti della nascita della “storia del Salento”; intesa nel senso del quando e del come questa ormai, anche ossessiva, ricorrenza a questa appartenenza è divenuta nozione comune e condivisa dai salentini e dai pugliesi in generale. E tra questi protagonsiti individua sia la meritoria azione intentata dall’Università degli Studi di Lecce, che proprio negli anni settanta forse conosceva il suo più fervido, intelligente e proficuo momento, anche nella creazione di una diffusa consapevolezza delle ragioni e della forza della cultura e della bellezza del Salento. Come pure, ricorda Tardio, fu anche la nascita del primo quotidiano d’estrazione e di insediamento salentini, cioè il “Quotidiano di Lecce-Brindisi-Taranto”, che determinò la conoscenza e la sprovincializzazione di autori e culture salentine. Finalmente ad un livello più diffuso, nel famoso paginone culturale del Quotidiano, nel quale finalmente autori di tutte le aree salentine potevano essere conosciuti e letti da un ampio pubblico. Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Vittorio Pagano, Antonio Verri, Salvatore Toma, Pietro Gatti, Gianmarco Gallinari, Giuseppe Di Viesto, Pino Indini. Ettore Polito, Sergio Sbrollini, solo per citarne alcuni tra gli scomparsi, divennero autori che trovavano finalmente tra le colonne di un giornale, lo spazio per non rimanere relegati in angusti spazi, ora accademici o locali. Anche per questo, al reading, frammezzato dalla letture di poesie di Vittorio Bodini, seguirà un dibattito su questi temi e non a casa saranno protagonisti, oltre allo stesso Tardio, anche Antonio Errico scrittore e giornalista culturale storico della testata salentina e Mino De Masi, che ne è il caporedattore per Brindisi.

LASCIA UN COMMENTO