La famiglia chiede indagine sulla morte del professor de Gironimo

La famiglia ha presentato una denuncia in procura perché vuole fare chiarezza sulle cause della morte del prof. Massimo De Gironimo, di Francavilla Fontana, il quale non soffriva di alcuna malattia e soltanto qualche ora prima che la tragedia si verificasse era a Londra, come docente referente per alcuni ragazzi del De Marco di Brindisi, partecipanti ad uno dei progetti PON per l’alternanza scuola lavoro.
Sin da quando era arrivato a Londra (il 23 luglio) aveva cominciato ad accusare i primi malori che lo avevano costretto la prima volta a richiedere l’intervento del 911 e la seconda volta a recarsi direttamente presso un ospedale.

In entrambi i casi la questione era stata trattata con molta superficialità e gestita come una semplice gastrite, benché lui lamentasse continui dolori al petto e senso di oppressione toracica (lo testimoniano i colleghi ed i ragazzi che erano a Londra con lui).
Nonostante questo è rimasto 15gg nel Regno Unito ottemperando all’impegno assunto con la preside dell’istituto brindisino.

La scorsa domenica, appena atterrato a Bari con il volo proveniente da Londra ha chiesto alla moglie di accompagnarlo al pronto soccorso a Francavilla Fontana dove è arrivato quasi in crisi respiratoria.

I clinici hanno predisposto una TAC di urgenza e constatato che era in atto una polmonite che aveva già danneggiato interamente il polmone sinistro e parte del destro, perciò l’unica cosa che potevano fare era intubarlo, stazionarlo e trasferirlo presso il Perrino di Brindisi. Purtroppo è deceduto durante il trasferimento.
Lo stesso ospedale aveva predisposto un accertamento autoptico diagnostico per chiarire le cause del decesso ma la famiglia ha presentato denuncia, perché vuole accertare se esistono eventuali responsabilità soprattutto in capo ai sanitari inglesi.
Ad oggi abbiamo bisogno di sollecitare l’interesse dell’opinione pubblica su questa vicenda per “costringere” la magistratura ad andare fino in fondo.

 Anche il magistrato incaricato, la Dott.ssa Palumbo, da una prima ipotesi pare attribuisca responsabilità all’ospedale londinese che, sicuramente, era nelle condizioni di poter intervenire con maggiore tempestività per evitare una simile tragedia.

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