BRINDISI – C’è stato questa mattina il sopralluogo da parte degli assessori Maria Greco e Salvatore Brigante (presente anche il sindaco dimissionario assieme al portavoce, ndr), rispettivamente con deleghe allo sport, l’una, ed ai servizi pubblici, l’altro, presso il PalaMelfi di via Ruta, nel rione Casale di Brindisi.palamelfi

Lo storico e glorioso impianto sportivo, tanto caro alla cittadinanza intera, è stato oggetto di attentato la scorsa sera, in cui ignoti hanno, dapprima, fatto irruzione e, poi, condotto al centro del parquet tre cassonetti pieni di immondizia ed appiccato il fuoco.

Ad essere bruciati sono stati, quindi, parte del parquet e degli spogliatoi femminili. L’assessore Brigante, stamane, ha fatto sapere che una prima stima dei danni si aggirerebbe attorno alle 40-50mila euro. Cifra che dovrà pagare la Natuna (il cui contratto scade il prossimo 19 febbraio, ndr), ossia la ditta che ha tra le sue mansioni la custodia e guardiania degli impianti sportivi. Inoltre, Brigante ha assicurato che i tempi di ripristino dell’impianto sportivo sarebbero al massimo di una quindicina di giorni.

Ma l’assessore viene totalmente smentito dalla stessa Natuna, nella persona del referente di Brindisi, Aldo Caselli, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione: “incendio palamefli 6Già questa mattina abbiamo provveduto alla bonifica dell’impianto – ha dichiarato Caselli – ed abbiamo ordinato il parquet nuovo, che sarà montato entro domani. Apprendo dalla stampa che ci vorranno 15 giorni per il ripristino; non è vero: ce ne vorranno molti ma molti meno. Inoltre, non so neppure da dove sia uscita la somma relativa al conteggio dei danni. Per 20 metri di parquet e ritinteggiare gli spogliatoi, 50mila euro è esagerato. Il tutto costerà decisamente meno”.

Chiarito questo aspetto, che farà felice migliaia di ragazzi che si allenano in loco, oltre le tante società sportive che utilizzano la struttura, veniamo al punto cruciale della questione: la sicurezza.

Come detto poc’anzi, la gestione, la guardiania e la custodia degli impianti sportivi spetta alla Natuna. Nello specifico, il PalaMelfi, durante la settimana e, quindi, le sedute di allenamento, chiude attorno alle 23:00-23:30 (salvo, ovviamente, gare ufficiali o ritardi vari). Ieri, invece, l’ultimo allenamento di boxe, al primo piano, si è concluso verso le 20:00-20-15, così “il custode è andato via dopo aver messo tutto in ordine e chiuso il palazzetto, alle 20:30 circa”, ha proseguito Aldo Caselli. Dunque, gli attentatori sarebbero giunti verso le 20:45.

“Senza attività – ha concluso Caselli – noi, ovviamente, andiamo via. Facciamo guardiania se la struttura è aperta, ma ieri avevamo chiuso”.

Certamente, allieteranno i ridotti tempi di fruibilità del PalaMelfi, ma ciò che preoccupa davvero è una scarsa sicurezza in zona ed un inesistente sistema di videosorveglianza, atteso che non si tratta, purtroppo, della prima volta che uno dei must dello sport cittadino sia stato fatto oggetto di deprecabili atti. Infatti, si ricorderà il gesto vandalico subito dal palazzetto di via Ruta la notte del 27 novembre 2014.

Lo sport e la città tutta chiedono legalità e sicurezza.

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Tommaso Lamarina
Redazione

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