Quanti pannelli fotovoltaici possono e devono ospitare la zona industriale di Brindisi e gli altri agglomerati di competenza del Consorzio Asi di Brindisi?
La domanda trova facile risposta attraverso una lettura del Regolamento per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili (FER) approvato dall’Assemblea generale del Consorzio Asi del 19 gennaio 2023.
Evidentemente, però, il suo contenuto non sta a genio a Confindustria di Brindisi la quale, a firma del presidente Lippolis, nel giugno scorso ha scritto al Consorzio Asi per sottoporre una serie di osservazioni, finalizzate essenzialmente ad un sostanziale “allargamento delle maglie” in relazione alla possibilità di realizzare impianti fotovoltaici in aree industriali.
Con il pretesto di andare incontro alle esigenze della transizione energetica, si contesta il vincolo di realizzazione di impianti FER finalizzati esclusivamente all’autoconsumo. Si cita la soluta solfa della “libertà imprenditoriale” e si fa riferimento addirittura ad una sorta di “rilevante interesse pubblico”.
Ma l’aspetto più preoccupante è quello relativo alle “indicazioni” che Confindustria fornisce all’Asi in riferimento al bando per la concessione delle aree per la produzione di rinnovabili. Per esemplificare il discorso, va ricordato che Confindustria rappresenta le imprese e quindi coloro che dovranno partecipare al bando ed è come se chi si candida ad aggiudicarsi tale bando fornisca indicazioni su come farlo!
In particolare, Confindustria “suggerisce” di inserire una clausola che stabilisca il trasferimento della proprietà dei suoli in capo all’aggiudicatario del bando stesso ed il pagamento del relativo corrispettivo solo a seguito della conclusione della procedura di esproprio e previa acquisizione dell’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio degli impianti.
Ma Confindustria ha fatto di più: ha chiesto ed ottenuto il coinvolgimento della Regione Puglia che con una nota dell’8 febbraio 2024 ha chiesto chiarimenti al Consorzio Asi di Brindisi il quale ha risposto in maniera dettagliata appena 24 ore dopo.
Una nota in cui il Consorzio ha ribadito l’esclusività delle proprie competenze, così come disciplinato per legge. A Confindustria, poi, è stato ricordato che aziende di produzione energetica come A2A (in possesso di codice Ateco 35.11.00) hanno già ottenuto dal Consorzio l’autorizzazione a produrre energia da immettere nella rete elettrica nazionale e di tutto questo l’associazione degli industriali brindisini ne era già a conoscenza.
L’entrata a gamba tesa di Confindustria, pertanto, anche questa volta è apparsa incomprensibile e decisamente sovradimensionata rispetto ai compiti che spettano ad una associazione di categoria. Un motivo in più perché anche su un tema estremamente delicato come quello degli impianti fotovoltaici ognuno svolga il suo ruolo, senza strane forzature che non vanno certamente in direzione dei primari interessi del territorio.
Lino Luperti – consigliere comunale